Daniela Molinari. Aveva fatto molto parlare nelle scorse settimane la vicenda di Daniela Molinari. La donna 47enne malata di cancro era alla ricerca disperata della sua mamma biologica per poter essere inserita in una cura sperimentale oncologica che senza il Dna della mamma non poteva essere applicata.
La donna aveva scritto lettere aperte, partecipato a trasmissioni tv per cercare di convincere l’anziana mamma che ha avuto altri figli e ora è nonna, a farsi avanti e a sottoporsi all’esame del DNA per dargli una speranza di guarigione. La vicenda ha interessato anche il Tribunale di Milano che è riuscita dopo varie ricerche a ritracciare la mamma biologica.
Inizialmente si è rifiutata. E il suo rifiuto era motivato dal fatto che per per lei Daniela rappresentava il ritorno di un dolore che pensava di aver archiviato nel passato. La memoria della violenza subita quando aveva 19 anni. Per questo motivo aveva deciso di rinunciare alla bambina dopo il parto, lasciandola all’ospedale Sant’Anna di Como nella speranza che la piccola avesse un futuro migliore.
Daniela Molinari, si accende la speranza
Ora, grazie all’intervento e alla mediazione del presidente del Tribunale dei Minori di Milano, Maria Carla Gatto, la donna ha accettato di sottoporsi all’esame del DNA per dare una mano a sua figlia. Si è convinta dopo diversi colloqui con gli psicologi del Tribunale. Le hanno garantito il rispetto assoluto dell’anonimato secondo le sue volontà che vanno rispettate.
Nei giorni scorsi un medico e una psicologo hanno effettuato il prelievo che permetterà la mappatura genetica. Il tutto nella massima discrezione e nel rispetto della richiesta della madre. L’incontro tra le due donne, quindi, non ci sarà. Ma per Daniela si apre la possibilità di accedere al percorso di cure sperimentali che potrebbe aiutarla nella sua lotta contro il cancro.