Delitto di Cogne, perchè Annamaria Franzoni è innocente? Sono ormai trascorsi ben 19 anni da quando il piccolo Samuele è stato ucciso mentre si trovava all’interno della sua casa. Per l’omicidio del piccolo è stata arrestata la madre, Annamaria Franzoni. Quest’ultima è stata condannata per la morte del piccoli, di soli 3 anni.
In tutti questi anni, altro protagonista di questo caso è stato l’avvocato Carlo Taormina, che per diverso tempo è stato il difensore della Franzoni.
Tra di loro, pare che siano stati dei dissapori, eppure a distanza di tanti anni intervistato da IlGiornale, sembra che l’avvocato abbia speso delle belle parole per la donna. L’Avvocato Taormina sarebbe ancora convinto dell’innocenza della Franzoni.
Delitto di Cogne, Annamaria Franzoni è davvero innocente
Il Delitto di Cogne è stato certamente al centro dell’attenzione mediatica per tantissimi anni. “Cogne è la prima vicenda in cui l’intervento mediatico è stato incredibile sia dal punto di vista televisivo che giornalistico. Al tempo, sono stati fatti anche degli studi neuroscientifici per capire quanto questo bombardamento mediatico potesse incidere nella mente e sull’operato delle professionalità giudicanti.
Ma penso che alla fine non sia stato determinante. Ha inciso sotto un profilo specifico, ovvero quello del controllo sullo svolgimento regolare del processo”. Questo quanto dichiarato dall’avvocato Taormina nel corso dell’intervista.
Al noto legale è stato anche chiesto se secondo lui sono stati commessi alcuni errori durante le indagini. “Sono stati fatti moltissimi errori. Cogne è stato il primo processo in cui sono state fatte sperimentazioni genetiche e indagini di personalità.
Le dichiarazioni dell’avvocato Taormina
E questo devo dire che è stato un passo molto importante. Il problema era che, come tutte le cose che iniziano, si è andati spesso a scandaglio. Non c’erano protocolli, non c’erano regole. Le abbiamo costruite insieme ai carabinieri a partire da quella circostanza“. Queste le parole dell’avvocato, che ha concluso dicendo di essere ancora oggi convinto dell’innocenza della Franzoni e di avere tanti motivi per pensarlo.
“Ci fu un momento nel processo di secondo grado nel quale fu fatto capire che si sarebbe potuto risolvere il problema con un’indulgente perizia psichiatrica.
E io confermo, a distanza di anni, che la Franzoni si rifiutò rivendicando la sua innocenza.’Io non ho bisogno di salvarmi con il riconoscimento di una infermità mentale, io sono assolutamente capace di intendere e volere’. Non dico che ci fu fatta questa proposta ma era nell’aria, diciamo così“. Queste ancora le parole dichiarate dal legale.