Fiato corto, arti intorpiditi e dolori al petto sono i sintomi più evidenti: Ecco come riconoscere un attacco di panico e capirne i sintomi. Avete spesso il fiato corto, gli arti intorpiditi e un dolore continuo al petto? Purtroppo, stiamo parlando di un problema specifico: gli attacchi di panico.
Almeno 10 milioni di italiani ne soffrono. Una ricerca afferma che a soffrirne sono in particolare le donne, ma anche gli uomini non ne sono esenti. Stando a quanto afferma lo psicologo Giovanni Porta, almeno una persona su tre ne ha uno almeno una volta nella vita.
Come si manifesta? Il cuore batte forte, non respiriamo bene, sembra quasi di soffocare. In seguito, i sintomi fisici si intensificano. Spesso è confuso con un infarto. Cosa fare per guarire?
“Serve impegno e, spesso, un aiuto esterno”, spiega Porta, “gli attacchi di panico di solito migliorano quando si smette di dirigere la propria aggressività verso se stessi invece che verso il mondo esterno per ottenere ciò che si desidera, quando si decide di convivere con la paura del fallimento invece di evitare di vivere pur di non provarla”.In un 30-40% delle persone sparisce spontaneamente.”
Fiato corto: i sintomi di un attacco di panico
Imparare a conoscerli, divenire consapevoli delle varie fasi (insorgenza, apice, decrescita) e del fatto che non sono mortali né infiniti. Imparare ad osservarli come si osserva un temporale fastidioso, sapendo che finirà e, grazie a questa convinzione, provare a conviverci.
Per migliorare la capacità di osservare le proprie sensazioni con un po’ di distacco, può risultare utile apprendere le basi della meditazione.
Comprendere che gli attacchi di panico sono solo un sintomo, e dunque non costituiscono il vero problema. Il vero problema è ciò che li causa, cioè la propria insoddisfazione esistenziale. Agire su di essa costruendo degli obiettivi raggiungibili.
Quando si percepisce che stanno per insorgere degli attacchi di panico, invece di subire passivamente le sensazioni fisiche spiacevoli che si stanno provando, fare qualcosa di concreto: muoversi, camminare, oppure raccontare a un amico ciò che si sta vivendo, mettere in atto delle tecniche di rilassamento e non farsi troppe paranoie mentali.
Dedicarsi ad attività artistico-espressive: teatro, canto, pittura, movimento, scrittura. Qualsiasi cosa permetta di dare voce ai propri vissuti interiori. Molto utili in questo senso le principali artiterapie, in particolare la teatroterapia, perché permette di sperimentare in un gruppo protetto nuovi modi di comportarsi.
Trovare il coraggio mandare a quel paese chi lo merita. Definire amici solo le persone di cui ci si può realmente fidare. Condividere con gli amici le proprie problematiche, e chiedere loro aiuto in caso di bisogno.
Imparare a convivere con la propria paura e a fare figuracce, se sono funzionali al raggiungimento di qualcosa che davvero si desidera. Parlare con persone che hanno avuto attacchi di panico e che li hanno risolti
Diventare consapevoli che gli attacchi di panico guariscono.