Fine Coronavirus. La scorsa settimana Pfizer e BioNTech hanno annunciato al mondo che il loro vaccino ha dimostrato un efficacia pari al 90% nel prevenire le infezioni da Covid-19. Secondo gli inventori il vaccino potrebbe dimezzare la diffusione del virus portando ad una drastica riduzione dei nuovi casi.
Ai test di Pfizer hanno preso parte circa 43.500 persone. L’efficacia del vaccino è risultata significativamente più alta di quanto gli scienziati si aspettassero, tanto che il presidente e amministratore delegato dell’azienda Usa Albert Bourla ha parlato di “un grande giorno per la scienza e l’umanità”. E anche le borse mondiali hanno accolto alla grande questa notizia con gli indici azionari che sono schizzati al rialzo in tutto il mondo.
“Se tutto continua ad andare bene inizieremo a consegnare il vaccino tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Il nostro obiettivo è fornire più di 300 milioni di dosi di vaccino fino ad aprile del prossimo anno, il che potrebbe consentirci di iniziare già ad avere un impatto sul Covid” – ha spiegato alla BBC Ugur Sahin, uno dei due scienziati che hanno lavorato al vaccino Pfizer.
Resta da capire però quanto duri l’immunità dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino. Ma anche qualora si scoprisse che è ridotta a solo un anno, una vaccinazione di richiamo non dovrebbe essere troppo complicata.
Fine Coronavirus, quando torneremo alla normalità
Ma quando potremo tornare alla normalità? A questa domanda ha risposto sempre Sahin. Secondo lo scienziato questo inverno sarà ancora duro, non ci saranno grandi impatti sulla pandemia da parte del vaccino.
Per Sahin è assolutamente essenziale completare le vaccinazioni prima del prossimo autunno. “Sono fiducioso che questo accadrà perché ci sono un certo numero di aziende di vaccini che ci aiutano ad aumentare l’offerta e in modo che potremmo avere un inverno normale il prossimo anno”.
Quando potremo quindi tornare alla normalità? “Non prima del prossimo autunno. Dovremo tenere duro ancora più di un anno. Per poi, forse, dirci finalmente usciti da questa pandemia che ha sconvolto il mondo, per magari trasformarsi in un virus ricorrente con cui convivremo, proprio grazie al vaccino, così come accade per molti altre malattie”.