Gesù di Nazareth, alcune scoperte sulla sua vita, delle testimonianze approfondite dagli studiosi. Dal Vangelo alla sua Istruzione, Gesù guidò inizialmente e in seguito unì i popoli in una voce unica, una guida verso il Paradiso e la vita di fede.
La prima scoperta parla anzitutto che i luoghi e le persone che sono menzionati appunto nel Vangelo sono reali. Per anni, tanti hanno avanzato la possibilità che i luoghi non fossero mai esistiti, ma gli scavi archeologici hanno dimostrato il contrario.
Ma c’è l’esempio, però, della scatola funeraria, ovvero l’ossario del presunto fratello di Gesù di Nazareth, così come quella del Sacerdote Caiafa. Sull’ossario di Giacomo il Giusto, gli studi sono ancora in corso.
Per quanto riguarda invece l’ossario del Sommo Sacerdote Caiafa, ci sono delle prove abbastanza autentiche. Qualora, poi, si andasse a confermare l’ossario di Giacomo, sarebbe la prova storica concreta dell’esistenza di Gesù.
Una seconda scoperta, invece, parlerebbe di come i discepoli di Gesù, i Giudei, non attesero molto per attribuire i primi miracoli a Gesù. Anzi, furono proprio loro ad avergli attribuito il nome di Figlio di Dio, e non i pagani.
Le scoperte su Gesù di Nazareth

Questa informazione è trascritta dalla versione greca del Nuovo Testamento, in alcune frasi in aramaico, che gli studiosi stanno attualmente approfondendo. Per secoli, si è creduto che furono i pagani a definire Gesù come Colui che sta alla destra di Dio.
Impossibile, poi, che l’idea di un Messia che avrebbe sofferto e poi morto sia nata effettivamente dai discepoli di Gesù. La terza scoperta risale a qualche anno fa, quando gli archeologi israeliti trovarono una tavoletta in pietra data al I secolo d.C.
La scrittura in ebraico antico parlava dell’Angelo Gabriele, la Rivelazione di Gabriele, che appunto menzionava la figura messianica. Affermava che sarebbe morto e, dopo, risorto in tre giorni. Il concetto, dunque, non è stato inventato tempo dopo l’avvento di Gesù.
Il Vangelo di Marco è stato sempre al centro degli studi, e per molto tempo si è creduto che fosse stato scritto molto dopo la scomparsa di Gesù. Esattamente, infatti, gli studiosi credevano fosse stato scritto dopo 40 anni.
Invece, pare sia stato redatto solamente dopo circa 10 anni la scomparsa di Cristo. E’ una prova in più per capire che le testimonianze sono dirette, e non racconti rimaneggiati con il tempo, che hanno assunto altre definizioni.
I vangeli, testimonianze dirette
Sia gli esperti laici, sia gli studiosi della religione ad oggi affermano che i vangeli potrebbero essere basati su testimonianze oculari. Molti stanno mettendo in discussione questa credenza largamente diffusa. La storia di Gesù non dovrebbe aver subito arricchimenti.
Il Vangelo infatti è spesso visto come un mito e non una fonte storica. Richard Bauckham, che studiò e scrisse il libro Gesù e i Testimoni Oculari, parlò molto di come anche il Vangelo di Giovanni probabilmente sia una testimonianza affidabile e vissuta in prima persona.
Studiati e approfonditi per molto tempo, la sesta scoperta parla appunto dell’istruzione di Gesù. Appurando che i Vangeli siano una vissuti in prima persona, i dialoghi tra i farisei e Gesù appaiono conditi da un lessico importante.
Gesù non era un contadino con poca istruzione, come per molto tempo si è creduto, ma era piuttosto istruito e conosceva in particolare la legge giudaica, oltre che le scritture. Gesù conosceva le leggi, era istruito e pratico della religione.