Il mondo della medicina sta facendo passi da gigante nel contrastare malattie anche molto gravi. Le malattie cardiovascolari in particolare sono una delle cause di morte precoce più frequenti al mondo. Per questo la prevenzione diventa molto importante. In tal senso c’è una ricerca portata avanti dall’Università del Maryland e pubblicata recentemente sulla rivista Neurology che ha trovato un collegamento tra il gruppo sanguigno e l’insorgenza di ictus in età precoce, cioè prima dei 60 anni.
A questo risultato ci si è arrivati mettendo a confronto i dati di 48 studi realizzati tra Nord America, Europa, Giappone, Pakistan e Australia sugli ictus ischemici di 17mila pazienti under 60 e 600mila persone sane. La ricerca ha fatto emergere che chi è in possesso di gruppo sanguigno A ha il 18% di probabilità in più di contrarre un ictus in età precoce mentre la probabilità è più bassa del 12% per chi ha un gruppo sanguigno 0.
I ricercatori hanno analizzato i cromosomi sia dei pazienti sani sia di quelli che avevano avuto un ictus trovando un legame tra l’ictus precoce e l’area del cromosoma dove è localizzato il gene del gruppo sanguigno.
Niente paura però perché il rischio resta modesto

“Non sappiamo ancora perché il gruppo sanguigno A conferirebbe un rischio più alto di ictus precoce. Questo studio solleva una questione importante che richiede indagini più approfondite sul modo in cui il gruppo sanguigno, geneticamente determinato, possa avere un ruolo nel rischio di ictus precoce” – hanno detto i ricercatori coinvolti.
Niente paura però, perché gli autori della ricerca hanno voluto sottolineare come il rischio per i soggetti con gruppo sanguigno di tipo A resta molto modesto stando ai risultati di quest’analisi. Pertanto non bisogna preoccuparsi né impegnarsi in campagne di screening più approfondite. Ciò che è importante è continuare ad avere uno stile di vita sano curando l’alimentazione e facendo attività fisica regolare.
L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello viene improvvisamente interrotto per l’ostruzione di un’arteria. Può causare danni anche permanenti al linguaggio o al movimento.