Il famosissimo gruppo musicale i Nomadi nato nel 1963 ha dato vita al grandissimo successo dal titolo “Io vagabondo”. La band creata ormai tantissimi anni fa è nata da un’idea di Beppe Carletti nonché tastierista del gruppo e da Augusto Daolio.
Dalla loro iniziativa si è poi aggiunto Franco Midili ovvero il chitarrista, Leonardo Manfreddi batterista, Gualtiero Gelmini al sax e Antonio Campari al basso.
La loro popolarità salì alle stelle fin da subito tanto che i Nomadi diventarono amati dal pubblico fin dagli anni ’70. I loro innumerevoli concerti e le loro canzoni profonde dai testi memorabili portarono al trionfo la band che toccò il successo giorno dopo giorno.
“Io vagabondo”, il grande successo dei Nomadi
Nonostante i grandissimi successi e la grandissima canzone “Io vagabondo” che fin da subito ha scalato le classifiche, nel 1992 è arrivato per la band un grandissimo momento difficile. Il 14 Maggio infatti, Dante Pergreffi è stato vittima di un incidente stradale per cui ha perso la vita.
A Ottobre invece, è stato Augusto Daolio a morire a causa di una difficile e pesante malattia.
Queste grandissime perdite all’interno del famoso gruppo, hanno pesato fin da subito tanto che i restanti componenti avevano il costante pensiero di sciogliersi.
Una decisione che per fortuna è andata in fumo grazie all’amore dei fan che li hanno sempre sostenuti e incoraggiati ad andare avanti per la loro strada.
I Nomadi dopo il loro grande singolo “Io vagabondo”, hanno visto l’arrivo di Elisa Minari al basso, Francesco Gualerzi come voce e sax mentre Danilo Sacco alla voce e alla chitarra.
Tra i loro grandi album pubblicati e le altrettante canzoni scritte, “Io vagabondo” resta un icona immortale dei Nomadi.
Il testo pieno di significato e di ricordi profondi vede come fulcro il ritornello che resta nonostante il tempo una vera poesia: “Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho ma la su mi è rimasto Dio”.