La leggenda della bambina fantasma avvistata a Messina: chiede aiuto, morì durante il terremoto del 1908. La leggenda di Messina è di nuovo condivisa sui social. La sua storia, infatti, è circolata per anni: c’è chi dice che non sia vero, altri invece sostengono di averla vista davvero.
Sono ormai trascorso più di 100 anni dal terremoto che sconvolse la città di Messina. Era il 1908: la potenza distruttiva di un terremoto, unito a un maremoto, giunse in città, lasciando ben poca speranza ai messinesi.
Secondo la leggenda, infatti, ogni anno, per il 28 Dicembre, molti di coloro che trovarono la morte durante questo giorno nefasto tornano in città per chiedere aiuto. Molti dicono che le foto che circolano sul web siano un fotomontaggio.
Tuttavia, la storia della bambina spezza davvero il cuore. Una tragedia senza eguali: il 28 Dicembre, i morti di quel giorno tornano qui cercando disperatamente i propri cari. Fratelli, sorelle, genitori: famiglie intere distrutte.
Sono anime perdute, anime che sono rimaste in qualche modo legate a quell’evento, che sconvolse totalmente la loro vita. Quante persone volano silenziose, proprio qui, a Messina, e sperano di ritrovare le persone che avevano amato.
Nella campagna messinese, inizia la leggenda. Uno dei primi avvistamenti della bambina, infatti, avvenne proprio l’anno scorso, esattamente l’8 di Gennaio. Un ragazzino di 13 anni ha riportato l’avvenimento anche ai quotidiani.
Disse che fu una esperienza indimenticabile, ma che al contempo non avrebbe mai potuto dimenticarla. Non era ostile, non era cattiva: anzi, chiedeva aiuto e cercava qualcuno, disperatamente. I suoi familiari.
La storia della bambina fantasma di Messina
Il ragazzo, però, afferma che era troppo spaventato per aiutarla. Non sapeva come comportarsi; era dopotutto un fantasma. La bambina, durante l’avvistamento, si trovava proprio in un casolare di campagna. Il ragazzo fuggì via, spaventato.
Alcuni amici del ragazzo si trovavano all’esterno dell’edificio. Gli amici, dopo il racconto del ragazzo, decisero prima di tranquillizzarlo, e poi successivamente di parlare con la polizia. Andarono dunque da una pattuglia di carabinieri lì vicino.
Uno dei carabinieri decise di entrare nell’edificio, per confermare o smentire la storia del ragazzo. Tuttavia, non trovò mai nessuno. Il ragazzo era entrato nell’edificio per recuperare il proprio pallone, ma il carabiniere non poté confermare la storia.
C’è da aggiungere che i messinesi raccontano spesso delle persone vittime di quel terremoto e del maremoto. Le portano nel cuore, soprattutto perché, comunque, in parte molti sono dei parenti: storie di vite spezzate, troppo presto, portati via dalla natura.
Della bambina, purtroppo, non sappiamo molto. Sappiamo solo che tutte le persone che l’hanno avvistata, hanno detto di averla vista cercare qualcuno, probabilmente i suoi genitori. La sentono mormorare “aiuto”, ed è questo che spezza il cuore.
Ci fa riflettere su quanto la natura possa portarci via in un solo secondo. Fa pensare, alla fine, vedere quanto possa essere inclemente. Ma questa è la vita: questo è il ciclo della natura. In questi giorni, Messina è in procinto di ricordare i suoi morti.
Quest’anno saranno trascorsi esattamente 111 anni. Le vittime torneranno di nuovo a farci visita sulla Terra? Accendiamo una candela per loro e diciamo una preghiera per le loro anime. Che nessuno di loro venga mai dimenticato: vi ricorderemo per sempre.