Due secoli prima di Padre Pio, nel sud dell’Italia, un altro Santo era conosciuto per le sue capacità di moltiplicazione dei miracoli più improbabili, ha sperimentato alcuni fenomeni tra i più mistici portando la sua storia in giro per tutta l’Europa.
Il suo nome è Gerardo ed era nato a Muro, a sud di Napoli nel 1726. Suo padre era un sarto ed ha sempre impegnato ogni sua forza per crescerlo nel migliore dei modi ma nonostante questo, Gerardo pensava solamente a Dio
Ciò che lo accomuna a Padre Pio, è che come lui non era mai stato solo e per questo non si poteva annoiare, visto che passava il tempo giocando e parlando con il suo Angelo Custode. E proprio quest’ultimo lo ha portato a chiedere ai genitori di portarlo a visitare i santuari dedicati alla Madonna.
Questo, non ha stupito come molto presto abbia sperimentato un grande sete di Eucarestia. A 7 anni si è ritrovato a confidare al parroco il bisogno di fare la Comunione, arrivando addirittura ad essere rimproverato.
La storia del Santo che vedeva, parlava e giocava con il suo Angelo Custode
Questo perché, fino all’arrivo di Papa Pio X che ha cambiato la norma, i bambini non potevano essere ammessi alla sacra Messa fino ai 12 o 13 anni. Per Gerardo, quel rifiuto è stato molto difficile.
La notte successiva, Gerardo venne svegliato da una luce accecante che lo inondava e al centro si è presentato l’Arcangelo Michele. Quest’ultimo, ha offerto a Gerardo la Santa Comunione, per i santi era cosa comune, difatti i pastorelli di Fatima e Santa Faustina, hanno avuto lo stesso privilegio.
La vita e la storia del Santo tuttavia non era molto felice, visto che da adolescente ha vissuto la scomparsa di suo padre. Da quel momento ha dovuto cercare in ogni modo di guadagnarsi da vivere. Ha seguito il percorso del padre come sarto per un uomo che lo trattava male.
Non appena ne ha avuto la possibilità si è candidato tra i Cappuccini, proprio come in seguito ha fatto Padre Pio. Proprio come quest’ultimo, è stato mandato via dal convento a causa della sua salute molto fragile.
Gerardo non si è comunque perso d’animo, Dio lo chiamerà al Suo servizio, e ne era a conoscenza. A 23 anni ha chiesto di entrare tra i Redentoristi, cioè la congregazione fondata da Sant’Alfonso. Nonostante tutto, è stato accettato.
Gerardo era riuscito a convincere un gruppo della sua età ad accompagnarlo in pellegrinaggio. Non di certo una cosa da poco, visto che il Santuario di San Michele stava crollando nel dimenticatoio. E senza sapere precisamente la distanza tra Muro e Monte Gargano, hanno dato inizio al loro viaggio con un minimo di cibo e denaro.
A causa della distanza, esaurirono le loro risorse ma non potevano nemmeno tornare a casa vista a grande distanza. Gerardo per motivarli, ha promesso che avrebbe fatto di tutto per dare da mangiare a tutti, oltre che un posto in cui riposare.
L’arrivo al Gargano non gli ha resi felici visto che i pochi negozi e locande avevano prezzi troppo alti per le loro possibilità. Inoltre il pensiero di tornare indietro senza aver potuto alimentarsi li spaventava non poco.
Mentre erano in preda allo sconforto, Gerardo è entrato nella basilica e si è diretto verso la statua dell’Arcangelo, si è inginocchiato davanti a essa e ha iniziato a pregare. Quando si è alzato, un giovane sconosciuto si è avvicinato a lui, e senza dire nulla gli diede una borsa piena di denaro. Abbastanza per pagare le spese del ritorno.