La Ninna Nanna della Madonna a Gesù Bambino è da leggere ai nostri figli poco prima di andare a dormire. Una preghiera, quasi, nella speranza che Gesù vegli sempre su di noi e ci guidi con la sua benevolenza.
La Ninna nanna della Vergine Maria è a cura di Maria Valtorta e Maria Pennoni. Gesù Bambino è sempre con noi, in ogni momento, ci guida e ci supporta, ci aiuta. Nello spirito del bene, preghiamo sempre Gesù e la nostra amata Mamma Celeste. Vi lasciamo alla Ninna Nanna.
Stamane ho avuto un soave risveglio. Ancor fra le nebbie del sopore sentivo una voce purissima cantare dolcemente una lenta ninna nanna. Pareva una pastorale natalizia tanto era lenta e arcaica. Seguivo quel motivo e quella voce sempre più beandomene e tornando lucida sotto la sua onda.
Finalmente lo sono stata e ho capito. Ho detto: Ti saluto, Maria, piena di Grazia!» Perché era la Mamma che
cantava. E Lei ha rinforzato la voce dopo avermi detto: Anche io ti saluto. Vieni e sii felice». E l’ho vista… nella casa di Betlemme, nella stanza da Lei occupata, intenta a cullare Gesù per addormentarlo.
Nella stanza era il telaio di Maria e dei lavori di cucito. Sembrava che Maria avesse sospeso il lavoro per dare il latte al Bambino, cambiargli le fasce, meglio: i panni, perché era già un bambinello di qualche mese.
Ninna Nanna della Madonna
Direi sei o otto al massimo, e che contasse riprendere il lavoro quando il Bambino fosse addormentato. L’ora era verso sera. Il tramonto, già quasi completamente compiuto, aveva sparso di bioccoli d’oro il cielo sereno.
Delle mandrie tornavano al chiuso brucando le ultime erbe di un prato fiorito e belavano alzando il musetto. Il Bambino stentava ad addormentarsi. Pareva un poco inquieto come per smania dei denti od altra piccola «bua» della puerizia.
Ho scritto, come ho potuto, nel buio di quell’ora appena appena mattinale, il canto su un pezzo di carta, ed ora lo copio qui. La Mamma prima tentennava lenta la cuna di legno.
Poi, vedendo che Gesù non si chetava, se lo è preso in collo, seduta presso la finestra aperta, con a fianco la cunella e, ondeggiando lievemente sul ritmo del canto, ha ripetuto la ninna nanna due volte, fino a che il
piccolo Gesù ha chiuso gli occhietti.
Ha girato la testolina contro il petto materno e si è addormentato così, con il visetto schiacciato, contro il calduccio, una manina appoggiata sulla mammella materna, presso la sua guancina rosata, e l’altra abbandonata nel grembo.
Il velo di Maria ombreggiava la Creaturina santa. Poi Maria si è alzata con infinita cura e ha deposto il suo Gesù nella cunella, lo ha coperto coi piccoli lini, ha steso un velo a riparo dalle mosche e dall’aria, ed è stata a contemplarsi, il suo tesoro dormente.
Teneva una mano sul cuore, una ancora appoggiata alla cuna, pronta ad ondularla se vi fosse minaccia di risveglio, e sorrideva, beata, stando un poco curva, mentre le ombre e il silenzio calavano sulla terra e invadevano la stanzetta verginale