Anche in Italia è in vendita il nuovo farmaco per i malati di diabete di tipo 2. Questo farmaco di ultima generazione è il semaglutide (Ozempic*, Novo Nordisk), rimborsato dal servizio sanitario nazionale. Si tratta di una penna pre-riempita che si somministra per via iniettiva.
Nello specifico i diabetici possono impiegare il presidio farmacologico una sola volta a settimana. La somministrazione può essere fatta indipendentemente dai pasti.
Già nel corso della sperimentazione il semaglutide ha dimostrato le sue potenzialità. Infatti, rispetto agli altri farmaci che si rivolgono ai malati di diabete di tipo 2 consente un maggiore controllo della glicemia. In più offre una superiore efficacia nel controllo del peso corporeo.
Il nuovo farmaco poi garantisce una riduzione del rischio di complicanze cardiache tipiche del decorso della malattia. In particolare, è possibile ridurre di circa il 37% le patologie di carattere micro vascolare e di circa il 14% gli infarti cardiaci.
A questi dati si aggiunge un significativo 12% in meno di ictus. Il nuovo farmaco per il diabete di tipo 2 sarebbe anche in grado di ridurre del 21% i casi di decesso dei malati.
Nuovo farmaco per i malati di diabete di tipo 2: efficacia
Nel corso degli studi clinici Sustain, il semaglutide è riuscito a ridurre il livello di emoglobina glicata di circa il 79% dei pazienti analizzati. Quindi questa molecola ha permesso di raggiungere l’obiettivo terapeutico.
Un risultato indispensabile per ottenere l’approvazione da parte dell’Ada/Easd 2018 come terapia per il diabete 2. Dal momento che il farmaco abbassa il livello di emoglobina glicata, consente di ridurre le possibili complicanze del diabete di tipo 2.
La nuova terapia per i malati di diabete sfrutta l’azione di agonista del semaglutide nei confronti del recettore del Glp-1. Nello specifico, il Glp-1 è un ormone che svolge diversi compiti che portano alla regolazione del glucosio e dell’appetito.
Quest’ormone secreto dall’intestino stimola la produzione di insulina e contrasta quella di glucagone da parte del pancreas. Nello specifico, il Glp-1 è insufficiente nei malati di diabete di tipo 2.
Dagli studi sperimentali è emerso che il semaglutide è un analogo del Glp-1, e dopo delle modifiche strutturali diventa un valido presidio farmacologico. La sua efficacia curativa si sfrutta con una sola somministrazione a settimana.