Pensione d’invalidità. Lo Stato Italiano ai soggetti affetti da disabilità garantisce giustamente agevolazioni di vario tipo e sussidi economici. E non sempre l’erogazione degli assegni assistenziali dipende o varia a seconda del reddito personale del richiedente. Se la disabilità è abbastanza grave si ha diritto ad un sostegno e a sgravi fiscali di varia natura.
Se il soggetto invalido ha difficoltà a svolgere autonomamente alcune mansioni quotidiane ottiene aiuti economici per coprire le spese di assistenza. Esiste tuttavia una differenza sostanziale fra assegno e pensione di invalidità. Questo perché l’erogazione dipende dal grado di infermità del disabile.
Per vedersi riconosciuta la pensione d’invalidità dopo aver fatto richiesta all’INPS, è necessario che una specifica commissione accerti tramite visita di accertamento l’esistenza dell’infermità. Dopo gli accertamenti del caso la commissione stabilisce tramite una percentuale la gravità dell’invalidità. Questa può essere di pochi punti percentuali mentre più è grave più raggiunge il punto massimo con il 100%.
E l’INPS assicura il trattamento pensionistico ai contribuenti che risultano affetti da patologie totalmente invalidanti, ossia al 100%. Ad avere il massimo dell’invalidità è chi è colpito da menomazioni o da malattie gravi come alcune cardiache, ad esempio chi soffre di aritmia grave, ma senza pace-maker, chi di cardiopatie gravissime che riducono nettamente l’autonomia del paziente o miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca gravissima.
Pensione d’invalidità, le malattie psichiche danno diritto senza limiti d’età
Ma accanto a queste patologia vi sono inoltre alcune patologie che colpiscono indipendentemente dall’età sia giovani che anziani e determinano una condizione di inabilità assoluta. Si pensi ai disturbi dell’apparato psichico come l’insufficienza mentale e la demenza grave. E accanto a questi la sindrome schizofrenica cronica e i disturbi ciclotimici più severi che necessitano di terapie costanti.
Queste malattie psichiche possono causare reazione lesive nei confronti di sé stesso o altri. Per questo c’è la necessità di una continua assistenza e sorveglianza da parte dei familiari o di chi ne fa le veci. Pertanto il diritto alla pensione di invalidità subentra proprio a sostegno della limitata o mancata possibilità di autonomia del paziente disabile.