Ragno porta guadagno, dice il detto popolare, ma per la maggioranza di noi gli aracnidi non sono decisamente amichevoli.
Si dice portino soldi e fortuna, ma la verità è che quando ne vediamo uno l’unica cosa a cui pensiamo subito è come sbarazzarcene al più presto.
Alcune persone invece credono al mito popolare e non cercano di scacciare queste creaturine ad otto zampe. Ma cosa significa ragno porta guadagno?
Ragno porta guadagno da dove viene?

La credenza popolare del ragno porta guadagno è legata al fatto che i ragni sono molto laboriosi, tessono continuamente la loro tela ed aspettano pazientemente la loro preda.
Insomma, il loro duro lavoro viene ricompensato. Gli antichi, pertanto vedevano nell’aracnide un simbolo di ricchezza e di ricompensa del duro lavoro, quindi sconsigliavano di scacciarli delle case.
Secondo il mito popolare vedere un ragno che tesse la tela, indica che è in arrivo un periodo fortunato. Anche se il ragno ci cade in testa, vuol dire che avremo fortuna.
Infine, si narra che Giuseppe e Maria si rifugiarono in una grotta per scampare alla persecuzione di Erode. Un ragno chiuse l’imbocco della grotta con una tela, per nasconderli. Quindi i ragni porterebbero fortuna.
Rimedi naturali contro i ragni
Sarà pure vero che ragno porta guadagno, per gli aracnofobici tutto quello che porta è l’infarto. Comunque, in realtà al di là della credenza popolare, i ragni svolgono un ruolo importante.
Gli aracnidi si nutrono di zanzare, mosche ed altri insetti che senza di loro prolificherebbero senza controllo. Quelli velenosi sono rari e di solito i ragni sono molto schivi, non si avvicinano a noi per paura e scappano quando ci vedono.
Se tuttavia non vi piace averli in casa installate delle zanzariere, oppure spruzzate negli angoli dell’aceto bianco. O ancora potete mettere negli angoli dei batuffoli imbevuti di olio essenziale di menta o di cannella, tutti profumi che i ragni detestano.
In alternativa esistono dei bastoni per catturare gli aracnidi e poi lasciarli all’aperto, ma solo per i più coraggiosi.