Santo del giorno 15 Giugno, San Bonaventura. Essendosi da piccolo ammalato, la mamma lo raccomandò a San Francesco d’Assisi, colà di passaggio, promettendo di offrirlo al Signore nell’ordine dei Frati Minori, se avesse riacquistata la salute. S. Francesco pregò tanto per lui e quando lo seppe risanato, esclamò: « O buona ventura » e da allora Giovanni fu chiamato Bonaventura.
Giovanni Fidanza nacque nel 1218 a Bagnoregio precisamente a Viterbo. Fin dalla giovane età fu guarito proprio da San Francesco che, gli avrebbe esclamato durante un loro incontro “Oh bona ventura”. Questa esclamazione gli rimase come nome e da quel momento Bonaventura ebbe un’influenza positiva per tutta la Chiesa. I suoi studi risalgono al soggiorno svolto in Francia prima di entrare nell’Ordine dei Frati Minori. Esse insegnò teologia all’università di Parini e formando attorno a sé una famosa e prestigiosa scuola.
Nel 1257 Bonaventura venne eletto generale all’interno dell’Ordine francescano dove continuò a lavorare per ben diciassette anni, diventando secondo fondatore di quest’ultimo. Il Santo scrisse diverse e importanti opere a tema teologico e mistico. La più importante e famosa fu proprio la “Legenda maior” ovvero la biografia di San Francesco, per cui si ispirò anche a Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco.
Bonaventura fu anche nominato vescovo e cardinale di Albano, partecipando al II Concilio di Lione. Esso grazie al suo contributo, infatti, riavvicino la Chiesa latina a quella greca e fu proprio durante il Concilio che morì a Lione il 15 luglio del 1274.
Bagnoregio, Viterbo, 1218 – Lione, Francia, 15 luglio 1274
Santo del giorno 15 Giugno, San Bonaventura: Vescovo e dottore della Chiesa
O dolcissimo Signore Gesù, ferisci anche me col soavissimo e salutare tuo amore, affinché l’anima mia si riposi nella serena e apostolica tua santissima carità. La mia anima ti brami e si purifichi nell’attesa del Paradiso, e non sospiri che di separarsi dal corpo per essere sempre con te. Tu sei o Signore, il gaudio degli Angeli, la forza dei Santi, il nostro soavissimo pane quotidiano. Il mio cuore abbia sempre fame e sete di te ,o Gesù, e si delizi nelle dolcezze del tuo amore. Te sempre cerchi come fonte della vita e della sapienza, come torrente della gioia che riempie la casa di Dio.
Tu solo sii la mia gloria! A Te io pensi, di Te parli, tutto operi a Tuo onore, a Te pervenga con umiltà e pace, con trasporto e diletto, con perseveranza e fervore, affinché in Te, mia fiducia, mia gioia, mia pace, io sempre viva con la mente e con il cuore. Amen
Preghiera
Trafiggi, o dolcissimo Gesù, le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te.
Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprassostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio.
Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga.
Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore. Amen.
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