Scialpi il dramma del noto cantante raccontato al Corriere pochi giorni dopo il suo sessantesimo compleanno. Mesi davvero duri per Giovanni che è tornato al centro del gossip per spiegare le sue condizioni economiche sempre più precarie e difficili.
In passato il cantante aveva già portato a galla i suoi problemi economici, spiegando quanto per lui fosse realmente difficile per lui andare avanti. Quest’ultimo aveva affermato di essere disposto a lavorare come cameriere pur di guadagnare uno stipendio che gli permettesse una quotidianità dignitosa.
A distanza di mesi dalle sue ultime dichiarazioni, l’amato cantante italiano ha svelato al Corriere di vivere in una grave situazione di povertà. I suoi seri problemi economici sono peggiorati con l’arrivo del lockdown che gli ha impedito di prendere parte ai vari concerti.
Nel corso della lunga intervista però, Scialpi non si è limitato solamente a raccontare la sua povertà ma si è soffermato anche sui suoi problemi di salute. Quest’ultimo infatti, ha svelato di avere l’80% del cuore che non batte più, lasciando tutto il pubblico sorpreso e dispiaciuto.
Scialpi il dramma del cantante: “Vivo in povertà”
Il giovane cantante intervistato dal Corriere ha così spiegato come sta vivendo questi ultimi anni complessi e difficili: “Non sono il solo a vivere in condizioni di povertà. Lo stop a ogni attività imposto dal lockdown ha peggiorato le cose. Non dovrebbero essere le multinazionali a ricevere aiuti e ristori dallo Sato, ma le etichette più piccole, indipendenti”.
Scialpi icona indiscussa degli anni Ottanta cerca di racimolare un po’ di denaro grazie a dei piccoli concerti. “Conto sui concerti per riuscire a tornare ad avere una vita ‘normale’ e potermi permettere di andare dal dentista. Come tutti. E se proprio non riuscirò, forse aprirò un localino a Malaga” spiega il cantante.
Oltre ai problemi economici, Scialpi ha confessato anche le condizioni fisiche non semplici in cui versa da diverso tempo. Quest’ultimo infatti, ha rivelato di avere il cuore ‘un po’ malconcio’ e di essere vivo solo grazie al pacemaker.
“Direi anzi che sono un tipo atletico. Ma l’80 per cento del mio cuore non batte più, più precisamente il 35 per cento di un ventricolo, il 40 di un atrio. Sono vivo grazie al pacemaker” termina Scialpi al Corriere.