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Sclerosi Multipla: cosa sappiamo sul nuovo farmaco

In arrivo il nuovo farmaco, Mavenclad, per le persone affette da sclerosi multipla. Come funziona: migliorerà la qualità della vita.

Serena De Filippi by Serena De Filippi
3 Maggio 2019
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Per le persone affette da sclerosi multipla, è in arrivo un nuovo farmaco, dal nome Mavenclad. L’annuncio è stato dato dalle aziende farmaceutiche: nello specifico è un trattamento orale, sotto forma di compresse.

Le compresse dovranno essere assunte per un totale di venti giorni in due anni. Tuttavia, il farmaco potrebbe migliorare la qualità della vita e soprattutto controllare la malattia, coprendo un periodo di quattro anni.

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L’Agenzia Italiana del Farmaco ha in seguito inserito Mavenclad nella rimborsabilità. A riguardo è intervenuto Giancarlo Comi, che è il professore di Neurologia all’Università San Raffaele di Milano.

Ci troviamo di fronte a un nuovo metodo, un approccio terapeutico soprattutto per coloro che presentano la sclerosi multipla recidivante ad elevata attività. In un anno, andranno assunte dieci compresse; il successivo anno, altre dieci compresse.

Poi, i successivi due anni non ci sarà alcun trattamento da seguire. Quali sono i benefici di questo nuovo farmaco? Cladribina Compresse è stato testato a lungo prima di essere messo in commercio. Allo studio hanno preso parte circa 2000 soggetti.

Il controllo della malattia

Stando a quanto afferma Giancarlo Comi, si avrà una riduzione degli attacchi, non ci saranno nuove lesioni al cervello e la disabilità non progredirà in alcun modo. In alcuni soggetti, durante lo studio, gli effetti del farmaco si sono protratti oltre i due anni dal trattamento finale.

In seguito, è intervenuto anche Diego Centonze, il professore di Neurologia presso l’Università di Tor Vergata a Roma. “Dal primo test, quattro persone su cinque non hanno presentato più ricadute. Su nove persone su dieci, invece, la disabilità non è progredita affatto.”

Il farmaco si somministra per via orale e per pochi giorni. Questo lo rende molto facile da assumere, oltre che da controllare.

Mediamente, agisce per almeno un anno, afferma Comi, ma ci sono dei casi in cui ha coperto il paziente affetto da sclerosi multipla per molto più tempo.

Tags: salute

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