Shopping, la fase 2 dopo il Coronavirus: “Negozi come Show room”. Il governo sta lavorando giorno e notte per strutturare il programma della Fase 2, la convivenza con il Coronavirus. Chi ama lo shopping, dovrà cambiare la modalità di acquisto.
Il Presidente della Confcommercio Milano, Gabriel Meghnagi, ha già annunciato che ci saranno delle importanti novità almeno a Milano. Anzitutto, sarà indispensabile continuare a mantenere le distanze, quindi almeno un metro sarà rispettato.
Non solo distanza, però, perché probabilmente non potremo comunque toccare gli abiti. “Abbiamo un solo obiettivo”, spiega Meghnagi. “Far ripartire le attività in sicurezza, senza rischiare una impennata di contagi.”
Sicuramente, sarà introdotta la regola che in un negozio di dimensioni minori di 40 metri quadri, potrà entrare una persona per volta. Se i metri quadri sono 120, al massimo tre clienti. La merce sarà disposta proprio come in uno show room.
Come sarà lo shopping nella Fase 2
Per esempio, i clienti che vogliono provare un abito, ne indosseranno uno da magazzino, dunque nella propria confezione. Nel caso in cui non li acquisteranno, sarà tutto sanificato e sterilizzato grazie a macchine a vapore.
In alcuni casi, gli abiti saranno portati in tintoria. Ovviamente, sono bozze, ipotesi, ma c’è la volontà di tornare al lavoro e di permettere alle persone di poter fare shopping in totale sicurezza. I negozi saranno sempre sanificati.
Per esempio, in una giornata lavorativa, gli ambienti saranno puliti e sanificati più volte. A Milano, almeno, i negozi potrebbero riaprire in questo modo, senza dover attendere un ulteriore prolungamento del lockdown.
Saranno presenti in negozio dei guanti monouso, così come il gel disinfettante. Le commesse dovranno indossare guanti e mascherine. Si manterranno le distanze, ma si cercherà al tempo stesso di comunicare con i clienti.
I clienti potranno osservare i vestiti, chiedere di provarne uno e ricevere un abito confezionato. Nella Fase 2 del Coronavirus, la parola d’ordine è sicurezza, proprio per prevenire una seconda ondata di contagi, tanto temuta dagli esperti.