Stefano Tacconi è finalmente tornato a casa nei giorni scorsi ha potuto riabbracciare tutta la sua famiglia al completo. Un lungo anno di paura, sofferenza ma anche di preoccupazione quello vissuto dall’ex portiere della Juventus che, ieri per la prima volta è tornato in tv.
Quest’ultimo inaspettatamente ha stupito tutti i suoi fan con una lunga intervista a cuore aperto direttamente da Silvia Toffanin. Parole importanti e il racconto di una lunga malattia ma soprattutto della paura che l’emorragia possa tornare da un momento all’altro.
Accanto a Stefano oltre alla sua famiglia, agli amici e ai colleghi c’è la figura di Padre Pio che da sempre è stata per lui una colonna portante. Ecco le sue inaspettate affermazioni.
Tacconi dopo l’aneurisma: “Padre Pio mi ha aiutato”

Un lungo anno e mezzo in cui Tacconi ha dovuto combattere contro l’aneurisma che ha segnato per sempre la sua vita. nonostante i momenti di paura però, grazie al suo carattere forte e alla sua voglia di vivere, Stefano è riuscito pian piano a guarire e finalmente è potuto tornare a casa.
Intervistato da Silvia Toffanin, quest’ultimo ha spiegato come la figura di Padre Pio gli abbia dato un grandissimo aiuto: “Ho girato diversi ospedali e poi mia moglie, devota di Padre Pio, ha deciso di portarmi a San Giovanni Rotondo, dove ringrazio tutte le operatrici e gli operatori sanitari che mi hanno assistito”.
“È stata importante per me, mia moglie mi ha regalato di tutto, dalle statue, ai quadri, poi, noi siamo devoti a Padre Pio da sempre e pensavamo di dover passare da li. Mia moglie voleva portarmi ogni giorno da Padre Pio. L’ultimo giorno siamo stati sotto la sua tomba e mi ha fatto stare li circa 45 minuti, prima il rosario, poi la messa. Un ringraziamento era dovuto” spiega Stefano.
La paura del ritorno della malattia
Prima di concludere l’intervista però, Stefano Tacconi ha voluto raccontare come l’emorragia possa ritornare da un momento all’altro. “Ho dovuto ricominciare tutto da capo, a camminare e a parlare. Ora mi dicono che devo stare attento perché può tornare l’emorragia, ed è quello che mi fa un po’ più paura, perché io non sto mai fermo” termina l’ex portiere.