In Italia aumentano sempre di più i casi di infezione da zecche. La colpa è senz’altro dei cambiamenti climatici che fanno alzare di molto le temperature. La notizia viene fuori dal convegno internazionale ‘Giornate infettivologiche Luigi Sacco 2019’ a Milano.
Aumentano le infezioni
Le zecche proprio per l’aumento delle temperature si trovano attualmente anche ad altitudini più elevate come il Nord-est (Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Trento, Bolzano), dove sono stati riscontrati casi di borelliosi di Lyme ed encefalite da zecche Tbe. La Tbe è una grave malattia del sistema nervoso centrale che può causare morte o danni neurologici permanenti. Anche nel resto d’Europa sono aumentate le segnalazioni addirittura del 400%. I casi di Tbe sono stati in tutto 2.674 sopratutto in Austria Repubblica Ceca e Slovenia.
“Il virus vive sopratutto nei roditori selvatici e l’uomo può contrarre l’infezione attraverso le zecche provenienti dai roditori” riferisce Massimo Galli, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Il periodo a rischio va da aprile a ottobre ma può estendersi anche oltre.
Quali sono i sintomi?
L’encefalite da zecche non è facile distinguerla poichè tali sintomi (febbre, cefalea) non sono immediatamente riconoscibili da altre malattie. Ma la tecnologia può venirci in aiuto infatti è disponibile un nuovo test di diagnosi molecolare (Rt-Pcr) il quale può individuare la presenza di uno dei sette agenti patogeni collegabili al morso di una zecca in un paio d’ore.
Quindi attraverso le varie informazioni ottenute sequenziando il Dna, si può individuare il microrganismo differenziandolo con quelli di differente risposta alle terapie o con maggior virulenza.
Malattia di Lyme
Oltre alla tbe vi è anche la malattia di lyme che è seconda soltanto alla malaria. Si trasmette attraverso il morso di una zecca , principalmente del genere Idoxes come la zecca dei boschi (Ixodes ricinus) o la zecca dei cervi (Ixodes scapularis).
La zecca in questione è responsabile della diffusione della malattia essa contiene infatti il batterio Borrelia. La puntura è spesso indolore, questo perché alla zecca occorrono parecchie ora per inoculare il batterio nel sangue, ore nelle quali deve restare attaccata alla pelle dell’ospite umano.
Cosa fare in caso di puntura
In caso di puntura la zecca va staccata con una pinzetta il più possibile vicino alla pelle facendo delle piccole rotazioni stando attenti a non schiacciare il corpo in modo da evitare altre infezioni. Una volta rimossa, la pelle va disinfettata.
I sintomi con il passare delle ore cambiano. Dopo un mese circa compare una sorta di eritema a forma circolare molto grande che può spostarsi in altre zone del corpo accompagnato da febbre, vomito e mal di testa. A questo punto bisogna iniziare immediatamente il trattamento antibiotico.
Se la malattia non viene diagnosticata in tempo può diventare cronica, con conseguenze anche molto gravi può portate altre malattie tra cui artrite, meningite, neuropatie, disturbi del sonno, dermatite, e miocardite.