Celibe e nubile. Le indicazioni dello stato civile possono essere rilevanti per la Pubblica amministrazione e in alcuni casi l’indicazione è obbligatoria mentre in altri casi facoltativa. Questa indica lo status di una persona rilevante dal punto di vista amministrativo e per la legge: indica se si è congiunti, divorziati, liberi e quindi celibi o nubili a seconda se si è uomini o donne.
Le informazioni da rendere alla voce “stato civile” sono cambiate nel corso degli anni. Fino al 13 settembre 1996, si doveva indicare il proprio status tra Celibe/Nubile oppure Divorziato/a o Vedovo/a.
Invece oggi con la nuova circolare del Ministero dell’Interno n.09605006-15100/4571 nello status basta scrivere soltanto coniugato/a o libero/a senza specificare altro.
Celibe e nubile non vanno più messi nello stato civile
Quindi è sparito lo status di divorziato/a e la differenza tra celibe e nubile, che indica la persona non ancora coniugata. Lo stato civile è presente anche sulla carta d’identità ma molti non sanno che questo non è obbligatorio. Anzi il richiedente deve esplicitamente autorizzarlo per motivi di privacy o altrimenti ometterlo.
Lo stato civile si evolve nel tempo e quindi la domanda che sorge è se sia obbligatorio modificare i documenti ad ogni modifica dello stato civile.
In generale la risposta è no, a meno che non ci siano delle disposizioni particolari. Quindi se la carta d’identità riporta un’informazione che non è più veritiera non si è obbligati ad aggiornarla. La voce “stato civile” potrà essere modificata la momento del rinnovo o del rilascio di un nuovo documento in caso di furto o smarrimento.
Cosa diversa ad esempio per il cambio di residenza. In questo caso sulla carta d’identità va modificato tempestivamente poiché serve a rintracciare la persona, mentre il passaggio da “coniugato” a “libero” e viceversa non è utile ad identificare e rintracciare il titolare della carta.