Torna l’appuntamento dei Quindici Giovedì di Santa Rita, siamo al quattordicesimo giovedì e manca poco alle celebrazioni della Santa.
Come ogni giovedì, dunque, approfondiamo la figura di S. Rita: la sua storia, la preghiera e la vicinanza a noi fedeli.
In vita, S. Rita ha cercato di servire sempre il bene. Arricchita di doni celesti, ha trascorso la sua vita alla ricerca del bene e dell’Unico Verbo.
La struttura del nostro giovedì da dedicare a S. Rita comincia con il segno della croce e con la potente preghiera.
Ci affidiamo al suo cuore lieto, poiché sappiamo che lei si trova sul Trono di Dio. Il Signore ci ha permesso un bene prezioso: ed è proprio la preghiera.
Ci consola lo spirito sapere che, tramite queste parole, potremo sentire la vicinanza con la Santa. Dopo la preghiera, leggeremo i doni celesti e ci metteremo in ascolto della parola.
La virtù di questa settimana, ricordatelo, è la conoscenza. Dobbiamo confidare in Dio per essere sempre sicuri di noi e del nostro destino.
Lui sa come guidarci, come S. Rita. Per il fioretto, infatti, è benedetto colui che si affida al Signore. Ecco i quindici giovedì di Santa Rita.
Segno della croce
Si recita la seguente orazione
O gloriosa S. Rita, ci affidiamo con cuore lieto e riconoscente alla tua preghiera, che sappiamo potente presso il Trono di Dio. Tu che hai vissuto le diverse condizioni della vita e conosci le preoccupazioni e le ansie del cuore umano, tu che hai saputo amare e perdonare ed essere strumento di riconciliazione e di pace, tu che hai seguito il Signore come il bene prezioso davanti al quale impallidisce ogni altro bene, ottieni per noi il dono della sapienza del cuore che insegna a percorrere la via del Vangelo.
Guarda alle nostre famiglie e ai nostri giovani, a quanti sono segnati dalla malattia, dalla sofferenza e dalla solitudine, ai devoti che a te si affidano con speranza: chiedi per tutti la grazia del Signore, la fortezza e la consolazione dello Spirito, la forza nella prova e la coerenza nelle azioni, la perseveranza nella fede e nelle opere buone, perché possiamo testimoniare davanti al mondo in ogni circostanza la fecondità dell’amore e il senso autentico della vita, fino a quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, saremo accolti nella Casa del Padre, dove insieme con te canteremo la sua lode per i secoli eterni. Amen.
Quindici giovedì di Santa Rita: doni celesti
Quello che più risalta ed è oggetto di grande ammirazione nella vita di S. Rita sono tanti fatti miracolosi e tante grazie straordinarie. Il Signore, che è sempre mirabile nei suoi Santi, volle arricchire questa sua serva diletta di abbondanti doni soprannaturali. Ricordiamo quelli più noti. Uno sciame d’api che entra esce dalla boccuccia della piccola Rita.
La pianta secca di una vita, che era nel giardino del Monastero, innaffiata per un anno da Rita novizia in obbedienza alla superiora, riprende vita e produce frutti. La spina della corona del capo del Crocifisso che si stacca e si conficca sulla fronte della Santa. Anche dopo la morte Rita ebbe da Dio il dono di fare miracoli. Tale dono col tempo è andato maggiormente manifestandosi sempre più, in particolare a partire dal 1900, anno della canonizzazione di Rita. I miracoli più grandi ottenuti per intercessione della Santa sono quelli della conversione dei peccatori e del ritorno dei lontani a Dio.
In ascolto della Parola (Sal 30, 2-6)
In te Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami. Porgi a me l’orecchio, vieni presto a liberarmi. Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva. Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi. Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu le mia difesa. Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Virtù: confidenza
I doni celesti devono ravvivare la nostra confidenza in Dio Padre, fonte di ogni grazia e di ogni santità. Quando le nostre forze vengono meno, abbandoniamoci confidenti nelle braccia del Redentore. Egli è l’avvocato, il difensore, che non ci abbandona mai. Restiamo coerente alla parola del Dio e nulla ci potrà separare da lui.
Fioretto: benedetto l’uomo che confida nel Signore
Se siamo assaliti da qualche grave preoccupazione diciamo: in te, o Signore, ho sperato, non sarò confuso in eterno; Sacro Cuore di Gesù, confido in te! S. Rita, vieni in mio aiuto
Pater, Ave, Gloria