“I cani non muoiono mai” sono le parole che possiamo ritrovare all’interno della lunga e commovente lettera di un papà umano al proprio pelosetto. Quando i nostri amici a quattro zampe attraversano il ponte arcobaleno, per noi è sempre un dolore indescrivibile.
Loro sono i nostri migliori amici, i nostri figli, fratelli ma soprattutto parte integrante della nostra famiglia. Quando arriva questo triste momento nessuno di noi è mai pronto, proprio come è accaduto a Ernest Montague.
È proprio quest’ultimo che dopo la scomparsa del suo cagnolino Bolo ha deciso di scrivere una lunga lettera per dimostrargli tutto il suo amore. Parole che arrivano direttamente al cuore di ognuno di noi che, ha attraversato un momento simile e a tutti i pelosetti che, hanno camminato accanto a noi per tutta la loro vita.
Vediamo insieme le lunghe affermazioni di Ernest e la sua idea dell’infinito quando, stringiamo un forte e indissolubile legame con il nostro amico a quattro zampe.
I cani non muoiono mai, la commovente lettera che ti farà piangere

La lunga lettera del papà di Bolo è iniziata con delle parole piene d’amore per tutti i cagnolini che hanno ormai attraversato il ponte arcobaleno. Quest’ultimo affermava: “Alcuni di voi, soprattutto quelli che recentemente hanno perso il cane per la sua ”morte”, non lo capiranno fino in fondo. Non sentivo la necessità di spiegarlo ora, ma dato che io stesso non sono eterno ho deciso di farlo. I cani non muoiono mai. Non sanno come farlo”.
“Diventano stanchi e vecchi, le loro ossa iniziano a far male. Ma sicuramente non muoiono. Se davvero morissero non vorrebbero andare a spasso continuamente, anche se le loro vecchie ossa continuano a dire: “No, non è una buona idea. Non andiamo a passeggio”. I cani vogliono sempre andare a passeggio. Anche se il passo successivo significa che i loro vecchi tendini non li reggeranno in piedi, anche così loro vorranno lo stesso andare avanti”.
“Non è che non amino rimanere fermi in tua compagnia. Anzi, al contrario: la passeggiata con te per loro è tutto. La sinfonia di odori che li avvolge è il loro mondo. La cacca di un gatto, l’odore di un altro cane, i resti di un uccello in putrefazione e (certamente) te. Questo è ciò che rende il loro mondo perfetto e in un mondo perfetto la morte non ha posto”.
Quest’ultimo ha proseguito scrivendo: “Tuttavia, i cani diventano molto stanchi, dormono tanto. E questo è il nocciolo della questione. E non lo insegnano nelle università dove viene invece spiegato cosa sono i quark, i gluoni e l’economia di Keynes. Lì si sanno talmente tante cose che dimenticano però di dire che i cani non muoiono. È veramente un peccato: i cani hanno così tante cose positive, mentre gli uomini sanno solo parlare”.
“E allora quando pensi che il tuo cane è morto, lui invece si è semplicemente addormentato nel tuo cuore. Continua a scodinzolare e per questo motivo il tuo cuore duole e piangi sempre. Chi non piangerebbe avendo un cane felice e scodinzolante nella propria gabbia toracica? “Wap, wap, wap”: fa male! Code che si agitano solo quando si svegliano e in quel momento dicono: “Grazie capo! Grazie per un posto caldo dove dormire e stare sempre vicino al tuo cuore, è il posto migliore!”.
Ernest Montague ha proseguito con le sue toccanti parole: “Inizialmente si svegliano di continuo e per questo motivo tu piangi sempre… la loro coda scodinzola. Ma con il passare del tempo dormono sempre più a lungo”.
“In ogni modo, come ho già detto, i cani si addormentano nel tuo cuore e quando si svegliano iniziano a scodinzolare. Dopo qualche anno canino, dormono sempre più a lungo, quindi anche tu puoi iniziare a riposarti”.
Il papà umano ha poi terminato la sua commovente lettera affermando: “Quindi capisci che dopo una cosa del genere il tuo cane ha bisogno di riposare nel tuo cuore: dormirà sempre più a lungo. Ma tu non farti ingannare: loro non sono morti. Non è possibile una cosa del genere. I cani dormono nel tuo cuore e si svegliano quando non te lo aspetti. Loro sono così. Sono dispiaciuto per le persone che non hanno un cane dormiente nel loro cuore. Perdono così tanto. Ora scusate, ma vado a piangere”.
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