Ecco i sette dolori e gioie di San Giuseppe. Da leggere e da condividere. Capite il significato profondo della sua vita… immensa vita. San Giuseppe disse ad un frate minore dell’osservanza: “Io sono San Giuseppe, degnissimo sposo della beatissima Madre di Dio al quale tanto vi siete raccomandati…
Qualunque persona dirà ogni giorno, tutto un anno, sette Pater noster e sette Ave Maria a riverenza dei sette dolori che io ebbi nel mondo, otterrà da Dio ogni grazia, purché sia giusta.”
1. Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della maternità di Maria Vergine, assistimi paternamente in vita e in morte.
I sette dolori e gioie di San Giuseppe
(…) La Madre di Dio dice: “Sappi che lo Spirito Santo informò Giuseppe che avevo fatto voto di verginità a Dio, e che ero pura nelle parole, nei pensieri e nelle intenzioni; ed egli mi sposò non come moglie ma per trattarmi come la sua padrona e servirmi. Quando l’angelo mi annunciò che il Figlio di Dio sarebbe nato da me, non appena ebbi acconsentito avvertii in me qualcosa di mirabile ed inconsueto.
Poi un pensiero iniziò a interrogare la mia mente su quale devozione e quale comportamento avrei dovuto assumere dopo aver ricevuto una grazia del genere; cosa avrei detto a Giuseppe? Mentre nella mia mente si susseguivano questi pensieri, un angelo, simile a quello che mi era apparso in precedenza, mi disse.
“Nostro Dio, che è eterno, è con te ed in te: dunque non temere, perché egli ti darà la grazia della parola; guiderà i tuoi passi e ti condurrà; compirà la sua opera con te con potenza e saggezza. Ora, Giuseppe, cui sei stata affidata, si stupirà quando saprà che aspetti un figlio, e riterrà indegno vivere con te”.
I Sette Dolori e gioie di San Giuseppe
Giuseppe infatti, quando si accorse della mia maternità, si ricordò di quello che avevano annunciato i profeti, ossia che il Figlio sarebbe nato da una Vergine, si ritenne indegno di servire una Madre come me, e quindi l’angelo gli comparve in sogno, dicendogli.
“Non allontanarti dalla Vergine che ti è stata affidata, perché ha concepito il bambino con lo Spirito di Dio, e darà alla luce un Figlio che sarà il Salvatore del mondo. Per questo servila fedelmente, e sii testimone e custode del suo pudore”. Da quel giorno, Giuseppe mi servì come la sua padrona, ed io mi umiliai fino a compiere le sue opere più umili”.
(Rivelazioni celesti di santa Brigida)
Padre nostro, Ave Maria.
2. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della nascita di Gesù bambino, assistimi paternamente in vita e in morte.
(…) “Vidi la Capanna di Betlemme inondata da tanta luce. La Vergine SS.ma avvolgeva nei pannolini Gesù, tutta assorta in un grande amore. San Giuseppe invece dormiva ancora. Solo quando la Madonna depose Gesù nella mangiatoia, la luce divina svegliò Giuseppe che si unì a lei nella preghiera.
(Santa Faustina Kovalska)
(…) Considera la pena di Giuseppe nel vedersi nella notte in cui nacque il Verbo divino, discacciato con Maria da Betlemme, così che furono costretti a stare in una stalla. Quale pena ebbe Giuseppe nel vedere la sua santa sposa, vicino al parto tremare di freddo in quella grotta!
Dunque lasciate che anch’io vi chiami e da ora vi dica: Dio mio e figlio mio, a voi tutto mi consacro. La mia vita non sarà più mia, sarà tutta vostra!”. (Sant’Alfonso M. Dè Liguori)
Padre nostro, Ave Maria.
La Nascita di Gesù
3. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della circoncisione di Gesù bambino, assistimi paternamente in vita e in morte.
(…) Dopo otto giorni dal Natale di Gesù, ancora nella squallida grotta di Betlemme, puntualmente e fedelmente S. Giuseppe, il giusto, si accinge ad imprimere nel Figlio divino il sacro sigillo della circoncisione.
E’ compreso di alta riverenza, il cuore gli trema, gli trema la mano, ma per fedeltà alla Legge compie il delicatissimo religioso ufficio come padre legale di Gesù; e sparge le prime gocce di quel Sangue divino che un giorno, versate in copia dalla Croce, redimeranno il mondo.
(Maria Costanza Zauli)
Padre nostro, Ave Maria.
4. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della profezia di Simeone, assistimi paternamente in vita e in morte.
(…) Il santo sposo Giuseppe, quando udì queste profezie, comprese anche molti dei misteri della redenzione e delle sofferenze del dolcissimo Gesù. (Venerabile suor Maria d’Agreda)
(…) In Giuseppe ci fu l’amabilità e la figura del giusto, per rendere più degna la sua qualità di testimone. Effettivamente la bocca del giusto non conosce menzogna, e la sua lingua parla secondo giudizio, e il suo giudizio proferisce la verità.
(Sant’Ambrogio)
Padre nostro, Ave Maria.
Ecco i sette dolori e gioie di San Giuseppe
La fuga in Egitto
5. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della fuga in Egitto, assistimi paternamente in vita e in morte.
(…) L’angelo appare a Giuseppe con il messaggio di partire subito per l’Egitto: «Devi partire in fretta per la terra d’Egitto». Giuseppe, già stanotte silenzioso partì. Egli quindi obbedisce. Lo dice a Maria, pur essendo preso da paura di affrontare un futuro incerto…Dice Giuseppe: «Quanto mi costa esporvi alle fatiche e ai pericoli di un così lungo e penoso viaggio… Ma bisogna che mi rassegni. In Egitto saremo ridotti alla più estrema povertà».
(Santa Teresa di Gesù)
6. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione del ritorno dall’Egitto, assistimi paternamente in vita e in morte.
La missione di Giuseppe è diversa da quella degli Apostoli: Gesù è loro rivelato, perché lo predichino; a Giuseppe invece per celarlo. Giuseppe vide Gesù e tacque; Lo godette e non parlò; adempì la sua vocazione di ministro e compagno della vita nascosta. (Bossuet)
Padre nostro, Ave Maria.
Lo smarrimento
7. Giuseppe Santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio, assistimi paternamente in vita e in morte.
(…) Il Signore Gesù Cristo essendo, in quanto uomo, nell’età di dodici anni, egli che, in quanto Dio, esiste prima del tempo ed è fuori del tempo, rimase separato dai genitori nel tempio a disputare con gli anziani, che rimanevano stupiti della sua scienza.
I genitori, invece, ripartiti da Gerusalemme, si misero a cercarlo nella loro comitiva, ma non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme angosciati e lo trovarono che disputava con gli anziani nel tempio.
I sette dolori e gioie di San Giuseppe
Egli disse ai genitori: Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio? Rispose così, perché il Figlio di Dio era nel tempio di Dio. Quel tempio infatti non era di Giuseppe, ma di Dio.
“Ecco – dice qualcuno – non ammise d’essere figlio di Giuseppe”. Ma fate un po’ d’attenzione: poiché Maria aveva detto: “Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”, egli rispose: “Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
In realtà egli non voleva far credere d’essere loro figlio senza essere nello stesso tempo Figlio di Dio. Difatti, in quanto Figlio di Dio, egli è sempre tale ed è creatore dei suoi stessi genitori; in quanto invece figlio dell’uomo a partire da un dato tempo, nato dalla Vergine senza il consenso d’uomo, aveva un padre e una madre». (Sant’Agostino)
Padre nostro, Ave Maria.