I tre figli è un racconto molto commovente che vi farà comprendere cosa significa essere figlio. I nostri genitori ci vedono con occhi meravigliosi e unici. Siamo tutto per loro, siamo le loro anime e la felicità in fondo ai loro cuori. Per questo dovremmo amarli e rispettarli.
Il Signore ci ha dato dei genitori affinché potessimo essere protetti e guidati in ogni momento della nostra vita. Lungo il cammino, i genitori ci prenderanno le mani e ci mostreranno la via per la felicità. Vi lasciamo al racconto breve di Bruno Ferrero.
Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua. Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi. Le donne lodavano i rispettivi figli.
“Mio figlio”, diceva la prima, “è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari.”
“Mio figlio“, sosteneva la seconda, “canta come un usignolo. Non c’è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua.”
“E tu, che cosa dici di tuo figlio?”, chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.
“Non so che cosa dire di mio figlio”, rispose la donna. “E’ un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale.”
I tre figli: una storia che fa riflettere
Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa. Il vecchio le seguì per un pezzo di strada. Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle. Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.
Vennero loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l’altro.
Le donne lo guardavano estasiate: “Che giovane abile!” Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell’aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: “E un angelo!” Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio: “Allora che cosa dici dei nostri figli?”
“Figli?”, esclamò meravigliato il vecchio. “Io ho visto un figlio solo!”
Bruno Ferrero