Il racconto del mugnaio la fiaba di Gabriele Burrini. In una terra lontana, viveva un uomo che faceva il mugnaio. Nel suo mulino a vento macinava, macinava il grano per farne farina e consegnarla agli abitanti del paese vicino. Viveva arroccato sopra ad una collinetta, da dove dominava tutta la campagna circostante. Non vedeva di buon occhio le persone del paese, per lui avevano sentimenti poco cristiani.
Così, un giorno in cui era nella piazza del paese per raccogliere le vivande che gli servivano per il mese, si trovò a discutere animatamente con un suo amico, per via di un raccolto che non gli aveva portato per macinare.
L’amico gli disse che lo aveva perso, a causa di una scommessa fatta in precedenza con alcuni amici nella taverna del paese; essi erano convinti che nulla era da considerare, se non la forza dell’uomo: essa sola dava da vivere e non c’era altro a cui credere, affermavano che sciocchezze credere ad un Dio che potesse ascoltare l’uomo, e offrigli l’aiuto.
L’amico del mugnaio aveva insistito dichiarando che la dimostrazione era proprio il mugnaio, a cui nel suo lavoro tutto andava bene perché era in compagnia di Dio. Con questa dichiarazione aveva però perso il raccolto: nessuno gli aveva creduto.
Il mugnaio ascoltò e pensò;
“Quante persone in quel paese non vedono più in là del proprio naso”. Cominciò a battere con le parole la gente, e ogni volta che andavano da lui continuava a dire che il suo amico era nella verità, e loro erano ciechi e continuando così avrebbero avuto sicuramente un castigo da Dio.
Il tempo passava e il paese diventava sempre di più ostile verso il mugnaio, finché rimase senza lavoro. Fu abbandonato dagli abitanti del paese che andarono a far macinare il grano da un’altra parte. Il povero mugnaio rimase solo, non poteva più lavorare, ma soprattutto era amareggiato che nessuno credesse a Dio, e così stette per parecchi giorni.
Il racconto del mugnaio
Quando andava in paese per le provviste nessuno lo guardava, e neppure più queste potè comprare; disperato, ma con sempre l’amore verso Dio, si chiuse nel suo mulino, fermando le pale e aspettando che Dio venisse a dargli l’aiuto sperato.
Pregava, pregava, ma nulla succedeva; con il tempo cominciò a dubitare e a pensare: “Stai a vedere che i paesani hanno ragione, che sia stata solo la mia immaginazione l’aiuto che ho sempre avuto, e che al contrario ad aiutarmi erano le mie forze, mah!
Comunque continuo a credere, non può essere possibile che abbiano ragione”. E così andò avanti ancora per giorni; i viveri cominciarono a scarseggiare e la sua volontà a cedere, la disperazione cominciò ad avere il sopravvento, ma continuò.
Un mattino, alzandosi dal letto (le forze ormai non lo reggevano più), guardò dalla piccola finestra e vide un uomo che veniva verso il mulino. Pensò: “Finalmente qualcuno viene a far macinare il grano e così potrò mangiare e riprendere a lavorare”.
Appena sentì bussare alla porta disse di entrare e di accomodarsi sulla panca che aveva vicino all’entrata; il mugnaio, infatti, era nella parte alta sopra un soppalco, dove aveva la camera. Scese e andò verso l’uomo, verso quella persona che in quel momento gli dava la speranza di continuare.
Il mugnaio si mise vicino all’uomo e gli disse:
“Scusi, buon uomo il mio tremolio, ma sono giorni che non mangio per la mancanza di lavoro ma, ora lei mi dirà……spero….ciò di cui ho bisogno; credo che lei sia qui per la macinatura del grano”. L’uomo si girò (visto che gli girava le spalle), guardò in viso il mugnaio con molta comprensione, e gli disse:
“Mugnaio, ma prima di tutto figlio di Dio, non disperare della tua situazione; io sono qui per darti il lavoro e vedrai che questo non finirà più. Ma prima dovrai assistere a ciò che Dio nella sua misericordia e legge divina, farà capire all’uomo cieco chi Lui è e ciò che ha creato”.
Il racconto del mugnaio, metti Gesù nelle tue mani e vivrai una vita vera
Riconobbe in quell’uomo Gesù e nello stesso tempo Dio. Non seppe in quel momento cosa fare; la prima cosa che fece fu inchinarsi di fronte a Gesù ma Egli lo rialzò, lo abbracciò e gli disse:
“Mugnaio, fratello mio, tu adesso non sei solo in questo momento, il tuo mulino è portato verso il Paradiso, e da lì vedrai la volontà di Mio Padre, poi saprai”.
Gesù lo portò alla piccola finestra da dove il mugnaio l’aveva visto arrivare, e vide le nuvole e con loro gli angeli che sostenevano il mulino, prelevato già dal momento in cui Gesù era entrato nel mulino. Il mugnaio contento e ancora incredulo, vide tutto, ma soprattutto vide il paese, il suo paese che non gli aveva creduto cadere preda di una carestia per molto tempo, finché i suoi abitanti non si ravvidero e credettero tutto quello che il mugnaio aveva detto
.Ora il mugnaio, è in quel luogo chiamato Paradiso dove Gesù, per volontà del Padre: l’ha posto a macinare il grano.
Questo trasformato in farina, e la farina è trasformata in pane, e il pane è trasformato in ostia, e con l’ostia si dà a tutto il mondo la presenza di Gesù, figlio di Dio in ogni uomo per la gloria dei cieli.
Non c’è passo che uomo fa, dove non si libera la verità di Dio.
Ma è anche vero, che ogni uomo nel suo cuore deve avere solo un desiderio “Gesù”.