Il Santo del sorriso è proprio San Filippo Neri nato a Firenze nel lontano 21 luglio del 1515. Il suo carattere fin da piccolo fu amabile e gentile nonostante ebbe un infanzia complicata e difficile per via della morte della mamma. Quando suo padre decise di rispostarsi, lui dovette crescere insieme alla sua matrigna acida che, non nutriva un grandissimo affetto per i suoi confronti.
La potente preghiera di oggi è dedicata proprio a San Filippo Neri che ci darà la possibilità di richiedere una gioia per tutta la nostra famiglia. Molto spesso possiamo ritrovati a dover affrontare delle situazioni complicata che segnano particolarmente la nostra famiglia. Proprio per questo, recitare questa dolce preghiera può aiutarvi a risolvere alcuni punti difficili e a placare i nervosismi famigliari.
Recitiamo insieme questa supplica e chiediamo a San Filippo Neri di poterci donare una grande gioia proprio nella giornata di oggi. Tutta la nostra famiglia ha sicuramente bisogno di una gioia che può donarci proprio questo Santo.
Il Santo del sorriso, San Filippo Neri: concedici oggi una gioia per la nostra famiglia
O dolcissimo Santo, che glorificasti Dio e perfezionasti te stesso, tenendo sempre il cuore in alto e amando Dio e gli uomini con inenarrabile carità, vieni dal cielo in mio aiuto. Vedi che io gemo sotto il peso di molte miserie, e vivo in una continua lotta di pensieri, di desideri, di affetti e di passioni, che mi vorrebbero allontanare da Dio. E senza Dio che cosa farei io mai? Sarei uno schiavo che per colmo di miseria ignora la propria schiavitù. Presto l’ira, l’orgoglio, l’egoismo, l’impurità e cento altre passioni divorerebbero l’anima mia.
Ma io voglio vivere con Dio; però invoco umilmente e fiduciosamente il tuo aiuto. Impetrami tu il dono della santa carità; fa che lo Spirito Santo, il quale tanto miracolosamente t’infiammò il petto, discenda con i suoi doni nell’anima mia. Ottienimi che io possa, sia pure debolmente, imitare. Che io viva nel continuo desiderio di salvare anime a Dio; che io le guidi a lui, sempre imitando la tua dolcissima mansuetudine.
Dammi d’essere casto di pensieri, di desideri e di affetti, come fosti tu. Concedimi quella santa allegrezza di spirito che procede dalla pace del cuore e dalla piena rassegnazione della volontà mia alla volontà di Dio. Intorno a te spirava un’aria benefica, che sanava le anime inferme, quietava le dubbiose, rinfrancava le timide, confortava le afflitte.
Tu benedicevi coloro che ti maledivano; pregavi per coloro che ti perseguitavano; conversavi con i giusti per perfezionarli, e con i peccatori per ricondurli a coscienza. Ma perché dunque non mi è dato d’imitarti? Quanto lo desidererei! Come mi parrebbe bello farlo! Pertanto prega tu per me: e io o che sia sacerdote o laico o uomo o donna potrò imitarti ed esercitare anche io l’apostolato della tua carità
tanto varia e molteplice. Lo eserciterò secondo il poter mio, giovando alle anime e ai corpi. Se avrò il cuore pieno di Dio, l’apostolato tuo lo compirò o nella chiesa o nella famiglia o negli ospedali o con gli infermi o con i sani, sempre. Amen.