Avete mai sentito parlare della storia d’amore dell’Angelo del dolore o meglio avete mai avuto la possibilità di ammirare la statua?
Si tratta per chi non lo sapesse di un monumento funebre realizzato nel 1894 dallo statunitense William Wetmore, lo scultore critico d’arte, poeta e territorio statunitense.
William Wetmore nacque il 12 febbraio del 1819 a Salem in Massachusetts e nel corso della sua vita si dedicò molto alla poesia, ma fu anche editore e un noto critico d’arte.
Riuscì a laurearsi al Collegio Harvard nel 1838, e alla Scuola di legge di Harvard nel 1840, ma la sua vera passione fu sempre l’arte.
Per questo motivo decise ben presto di abbandonare la sua professione di avvocato. Nel 1850 decise di trasferirsi definitivamente in Italia e nello specifico a Roma.
Dedicandosi all’arte, William Wetmore decise di darsi da fare e realizzando con le sue stesse mani una scultura raffigurante un angelo. La scolpì in un momento di forte dolore dell’anima e del cuore, perché dedicata all’amata moglie defunta.
Questa scultura venne chiamata l’Angelo del dolore e come già abbiamo detto, si tratta di un monumento funebre realizzato nel 1894 ed è situato sulla tomba della moglie Emelyn Eldredge Story, nel cimitero acattolico di Roma.
L’Angelo del dolore fu terminato da William Wetmore prima della sua stessa morte e divenne il monumento funebre della coppia e del loro figlio Joseph morto all’età di 6 anni nel 1853 a Roma.
La scultura originale è in marmo e pietra, l’angelo raffigurato è inginocchiato davanti ad un piedistallo con la testa appoggiata sul suo braccio. Mentre piange con il volto nascosto e la mano penzolante impotente. Oltre il fronte del piedistallo, la curvatura delle dita è ben dettagliata, conferisce un’incredibile sensazione di tristezza. Di vuoto all’intera parte frontale della scultura.
Una meravigliosa storia d’amore
Sulla base del piedistallo sono distribuiti alcuni fiori di pietra un po’ come se l’angelo li avesse fatti cadere perché distrutto dal dolore, in un momento di sconforto; le ali che normalmente vengono erette alte, dritte e fiere sono tristemente curvate sulla schiena dell’Angelo, come se lo stesso avesse perso la speranza.
All’epoca la Chiesa cattolica vietava di seppellire in luoghi consacrati i non cattolici. Pare rifiutasse queste persone che potevano essere dei protestanti piuttosto che ortodossi o morti per suicidio. Erano seppelliti fuori dalle mura.
Questa scultura divenne molto famosa tanto che finì per ispirare nel mondo innumerevoli repliche. Oggi è un modello di monumento funebre utilizzato in tutto il pianeta.