La preghiera è qualcosa che ci fa stare bene, che cambia il nostro spirito e che ci eleva in alto, attraverso la realtà, per giungere in cielo. Migliora la nostra realtà, amplia la nostra vita, ma soprattutto migliora il nostro spirito.
Negli ultimi tempi, però, abbiamo cambiato modi di dire e modi di fare. Per esempio, quando diciamo un mantra, ci sentiamo molto meglio. Ma oggi pregare è quasi ritenuto un modo antiquato di vivere. E’ davvero così?
In realtà, pregare è proprio come una medicina. La sensazione di libertà e di felicità che libera i nostri cuori e che eleva il nostro spirito è potente. Quando preghiamo, portiamo il nostro cuore vicino all’anima, e sentiamo la vita stringerci addosso.
Coloro che credono e che sono fedeli sanno che non esistono formule magiche, ma sanno anche che Dio è sempre al loro fianco. Ci sono dei momenti in cui la preghiera è chiamata dall’anima.
Ci identifichiamo totalmente nelle parole che recitiamo, che viviamo proprio nel nostro cuore. Ci sentiamo partecipi del dolore e della sofferenza non solo di noi stessi, ma anche degli altri.
La preghiera: come cambia la nostra realtà
Non dobbiamo perciò pensare che la preghiera sia semplicemente una assicurazione della grazia o della benedizione. E’ proprio recitarla che ci fa stare meglio, che ci libera già dai nostri spiriti maligni e dai problemi quotidiani.
Aiuta l’interiorità, l’accettazione dei problemi e ci fa lottare. Collega il nostro spirito umano al divino, attraverso un processo di parole e di bellezza che viene dal profondo. Il coinvolgimento emotivo è solo destinato a crescere.
Gregg Braden, che si occupa di spiritualità e di scienza, ha detto che è il modo in cui recitiamo la preghiera ad avere un impatto emotivo su di noi. Ogni supplica funziona unicamente quando parte dal cuore, dallo spirito e non dalla mente.
Qualsiasi sia la nostra difficoltà, il nostro patimento, la sofferenza, preghiamo. Nella parola di Cristo troviamo il desiderio di tornare a vivere, di combattere contro i problemi e le malattie. Ma soprattutto di elevare il nostro spirito dalla realtà al cielo.