Messaggio in bottiglia. Sono passati 26 anni da quando nel 1994 un piccolo Luca Trotta lasciò un messaggio in una bottiglia prima di affidarla alle acque del fiume Po a Cadelbosco, nel Reggiano.
Due anni dopo la bottiglia fu ritrovata su una spiaggia a Martinsicuro in Abruzzo. All’interno un messaggio che recitava: “Chi troverà questa lettera è pregato di mandare una cartolina con una risposta a questo indirizzo”.
A trovare il messaggio fu Archimede Vagnoni, che rispose al piccolo Luca con la moglie. Le rispettive famiglie nei mesi a seguire riuscirono anche ad incontrarsi insieme ai suoi genitori.
Oggi, quello che 26 anni era solo un bambino che giocava lanciando messaggi in bottiglia, è diventato genitore di un bambino. Durante il periodo di lockdown il signor Luca ha deciso di raccontare la bellissima vicenda a suo figlio.
Notando l’interesse suscitato nel figlio, Luca ha così deciso di contattare di nuovo la famiglia Vagnoni a distanza di tanti anni, ma con suo grande dispiacere ha dovuto constatare che il vecchio numero di telefono non era più attivo.
Messaggio in bottiglia fa incontrare due famiglie a distanza di anni
Non perdendosi d’animo ha deciso di affidarsi alla potenza di internet e dei social per lanciare un appello. Rimasti colpiti dalla storia, sono stati molti gli utenti che si sono attivati e nel giro di qualche ora hanno ritrovato la famiglia.
“Vorrei ringraziare tutti gli amministratori della pagina e tutti gli abitanti di Martinsicuro – ha scritto Luca Trotta su un gruppo Facebook. “Mi avete aiutato a trovare Archimede Vagnoni e sua moglie che nel cassetto dei ricordi ancora conservano, con mio grande piacere, quella lettera”.
Ora il prossimo passo sarà recarsi a Martinsicuro con la sua famiglia per incontrare di nuovo a distanza di tantissimi anni la famiglia Vagnoni conosciuta grazie al messaggio in bottiglia.
Davvero una bellissima storia che dimostra come basti poco per poter lasciare il segno nel cuore delle persone.