Mia figlia è nata grazie al Papa. È piuttosto interessante la testimonianza esclusiva di Angelo Gugel. Si tratta del maggiordomo di Papa Giovanni Paolo II, il quale per circa 28 anni ha raccontato di quando la preghiera di Papa Wojtyla.
Avrebbe permesso alla figlia di poter nascere nonostante ci fossero state diverse complicazioni durante il parto.
L’uomo ottantenne ha raccontato di quando il primo figlio purtroppo è morto durante la gestazione e di come sia lui che la moglie avevano deciso di fare un voto alla Madonna promettendole di mettere Maria come secondo nome al figlio che ella le avesse concesso.
Negli anni successivi arrivarono ben tre bambini i quali furono chiamati rispettivamente Raffaella, Flaviana e Guido.
Nel 1980 però la donna rimase ancora una volta incinta, ma purtroppo durante la gestazione insorsero dei problemi e la donna rischiava di perdere la bambina.
Il maggiordomo ricorda: “La quarta si chiama Carla Luciana Maria in onore di Karol e di papa Luciani. È nata nel 1980 per intercessione di Wojtyła”.
Nello specifico l’uomo racconta di come Papa Wojtyla sarebbe intervenuto in quel periodo piuttosto difficile per la famiglia.
Sua figlia era nata grazie al papa
Erano insorti nello specifico gravi problemi all’utero della donna. Pare avessero messo a serio rischio la gravidanza e le possibilità di una nascita erano davvero molto basse.
Tuttavia I medici non perdere mai la speranza e avevano anche considerato l’apporto del Santo Padre. “Un giorno Giovanni Paolo II mi disse: ‘Oggi ho celebrato la messa per sua moglie’, racconta il maggiordomo.
Dopo pochi giorni, ed esattamente il 9 Aprile da donna viene portato in sala operatoria per essere sottoposto ad un parto cesareo e tutto andò per il meglio, tanto che all’uscita il Dottor Villani commentò in questo modo ” ‘Qualcuno deve aver pregato molto”.
La cosa incredibile è che sul certificato di nascita venne appuntata l’ora 7.15, ovvero quell’istante in cui la messa mattutina del Papa era stata celebrata al Sanctus.
Il maggiordomo Inoltre avrebbe anche raccontato di avere assistito a tutta una serie di esorcismi effettuati proprio da Paolo Giovanni Paolo II.
“Una ragazza bestemmiava con la bava alla bocca. La voce era cavernosa. Un vescovo scappò via per la paura.
Il Santo Padre pregava in latino, senza scomporsi. Alla fine le toccò il capo e subito il volto dell’indemoniata si distese in un’espressione di pace. Lo vidi compiere un rito analogo in un salottino dell’Aula Nervi, sempre dopo un’udienza“, racconta Angelo Gugel.
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