Fermati la mamma e il compagno del piccolo Leonardo, il bimbo di 20 mesi morto giovedì 23 maggio. Il bambino, soccorso in gravissime condizioni prima di essere trasportato all’Ospedale di Novara, era arrivato già senza vita. I genitori sostenevano che fosse caduto dal lettino, ma l’autopsia eseguita immediatamente ha dato un responso diverso.
Secondo la Procura novarese sul bimbo sono state rilevate tracce di colpi inferti sia con le mani che con i piedi. La causa del decesso sarebbe da attribuire ad uno shock emorragico al fegato che è scoppiato non dando scampo a Leonardo.
Un colpo ricevuto dopo uno schiacciamento, non quindi una tragica fatalità come invece avevano sostenuto i due giovani genitori al momento del ricovero.
Per questo, con l’accusa di omicidio pluriaggravato, sono stati fermati dagli inquirenti: il padre attualmente si trova rinchiuso nel carcere del capoluogo piemontese mentre la mamma, che è incinta del suo secondo figlio, è stata assegnata ad una comunità protetta.
Segni di molte violenze sul bimbo morto, i due fermati non parlano
Poco alla volta cominciano ad emergere anche altri particolari sulla vicenda. Dall’autopsia sono anche emersi molti altrui traumi precedenti a quello che ha causato la tragedia. Riportava ematomi e ferite in diverse zone del corpo come il capo, l’addome, il torace, i genitali e anche il dorso. Mentre il bacino presentava diverse fratture.
Eventi ripetuti che fanno parlare la Procura di un grave quadro di maltrattamenti in famiglia, in parte pare confermati da persone che conoscevano la famiglia.
Un mese e mezzo fa il bimbo era già andato in ospedale. Per il presunto morso di un cane anche se le ferite ai medici non erano parse compatibili con quell’ipotesi.
Per ora i due indagati hanno scelto di non rispondere alle domande della Procura. A carico dell’uomo sono risultati alcuni precedenti per maltrattamenti, lesioni, e violenza sessuale come conferma ‘La Repubblica‘.