Dopo 18 ore di trattativa, governo e sindacati hanno trovato un accordo e firmato nuovi protocolli di misure volte al contrasto e alla diffusione del coronavirus nei luoghi di lavoro oltre a garantire continuità dell’attività produttiva. Andiamo a vedere i punti più importanti.
Per prima cosa – si legge nell’accordo – le aziende dovranno informare tutti i dipendenti delle nuove disposizioni delle autorità consegnando loro o affliggendo all’ingresso dépliant informativi.
Se un dipendente presenta febbre ha l’obbligo di restare nella propria residenza e chiamare il proprio medico di famiglia. Per chi presenta sintomi o è stato nelle zone a rischio vige invece il divieto di ingresso in azienda.
Negli ambienti di lavoro dovrà essere sempre garantita la distanza di sicurezza di 1 metro oltre ad osservare norme igieniche come ad esempio lavarsi spesso le mani.
Nuovi protocolli coronavirus sulla sicurezza
Le aziende sono autorizzate a controllare la temperatura corporea ai loro dipendenti prima che questi entrino nello stabilimento. In caso di valore oltre i 37,5° si provvederà a metterli in isolamento temporaneo con delle mascherine e chiamare il proprio medico curante. E’ importante non recarsi al pronto soccorso.
Gli autisti di mezzi di trasporto inoltre devono restare a bordo dei loro mezzi: per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.
Pulizia e sanificazione del luogo di lavoro dovrà essere garantita quotidianamente. A fine turno dovranno essere puliti anche tastiere, mouse e altri oggetti utilizzati durante il turno.
Le aziende potranno rimodulare o disporre la chiusura di reparti produttivi adottando uno schema di smart-working ove possibile.
Sono sospese le trasferte di lavoro nazionali e internazionali e inoltre non sono consentiti riunioni in presenza oltre a corsi di aggiornamento e formazione.
Se l’impresa ha dei problemi potrà ricorrere alla cassa integrazione mentre per quelle non coperte il governo sta provvedendo a nuovi interventi.
La durata di questo protocollo sarà valido fino a fine emergenza coronavirus e potrà essere integrato o modificato in base a nuove esigenze.