Pettegolezzi e maldicenze sono dei peccati troppo gravi e sono anche spesso trascurati. Sono questi i cosiddetti peccati della lingua che spesso attentano all’onore degli altri. Sempre più spesso si è soliti utilizzare la lingua non per glorificare Dio ma per “uccidere” il prossimo. Per fare capire bene, ciò di cui stiamo parlando, vi proponiamo l’Epistola di San Giacomo.
“Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. Gc 3,5-8″.
San Giacomo annovera la lingua tra quelli che vengono definiti strumenti dell’inferno. Molto spesso i peccati della lingua vengono trascurati ed in molte occasioni visti come delle virtù. Molto spesso la gente è solita parlare degli altri, a tirare fuori dagli altri armadi scheletri, piuttosto che guardare in casa propria.
A complicare tutto ci sono i media che sempre più spesso danno modo alla gente di poter parlare e rilasciare opinioni sugli altri e su ogni argomento. Questo da il pretesto alla gente di poter parlare e sparlare e di regolare i propri conti ma soprattutto per giudicare ciò di cui non siamo a conoscenza.
In questo modo, sempre più spesso ci poniamo come giudici della vita degli altri, spesso senza nemmeno conoscerli, dando voce a pettegolezzi e maldicenze che possono fare davvero tanto male.
Pettegolezzi e maldicenze, il potere della lingua
Da sempre purtroppo la giustizia commutativa è stata sfigurata da alcuni elementi come la diffamazione, l’oltraggio, la maldicenza, la calunnia, lo sfottò e la zizzania.
Di questo ne ha parlato anche San Tommaso D’Aquino nella Summa: “I peccati commessi contro il prossimo si stimano essenzialmente a partire dal pregiudizio che recano a terzi, poiché è in questo che si esprime la loro colpa. E il pregiudizio a sua volta si misura dal bene che distrugge. Ora, l’uomo possiede tre tipi di beni: quelli dell’anima, quelli del corpo, quelli esteriori. S.Th. II-IIæ, q. 73, a. 3″.
Ognuno di noi ha dei beni ai quali non può rinunciare, ovvero il diritto all’onore, alla reputazione, all’amicizia, alla dignità. Si tratta di diritti che possono essere facilmente deturpatili e che andrebbero invece salvaguardati. I peccati della lingua, non colpiscono una persona fisicamente, ma lo fanno nel cuore e nell’anima e come possiamo immaginare è anche peggio.