Una nuova geniale mossa per prevenire l’evasione fiscale è il Risparmiometro: una misura interamente pensata per supportare il Fisco e l’Agenzia delle Entrate nella caccia agli evasori. Oltre ai possessori di Partita Iva e alle aziende, anche le persone fisiche rientreranno nella misura.
Al giorno d’oggi, tutti noi abbiamo un conto in banca. Proprio dai conti in banca passano quasi tutte le nostre entrate, le uscite e i conti sulle spese e i profitti che ricaviamo dai lavori. Immaginate uno strumento in grado di poter controllare il vostro conto in banca alla ricerca di possibili evasioni.
Sembra fantascienza, ma non lo è, poiché il Risparmiometro è reale: è un software strutturato in modo tale da supportare l’operato del fisco, al fine di controllare i nostri conti correnti.
La Guardia di Finanza potrà dunque servirsi del software alla ricerca di possibili incongruenze. Se il reddito dichiarato non è il medesimo del reddito percepito, allora dovremo dare qualche spiegazione.
Risparmiometro: cos’è
Ma quando scatta il Risparmiometro esattamente? Immaginate di guadagnare 1,000,00 euro al mese. Tuttavia, cominciate a spendere molto di più di quanto avete intascato. A quel punto, il fisco comincia a insospettirsi, ed è proprio in questo momento che si attiverà la misura.
La soglia minima entro la quale scatteranno i controlli è stata fissata al 20%. Successivamente, il fisco comincerà a scandagliare i nostri correnti cercando di individuare le nostre entrate con il Risparmiometro. Nel momento in cui troveranno possibili lavori in nero, la sanzione scatterà in automatico.
Di recente, è intervenuta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha ammesso che ci troviamo vicini alla dittatura fiscale. Un macchinario estremamente sofisticato, pensato per controllare i nostri conti in automatico genera certo timori nei cittadini.
Le analisi non mancheranno ed è bene cominciare a informarsi su come funziona il Risparmiometro e sulle misure che saranno integrate per evitare problemi in futuro.