Sognare prima di morire. Molto spesso succede che alcune persone in punto di morte abbiano visioni o sognino persone a loro care come amici, parenti o animali domestici già deceduti in precedenza. Un gruppo di ricercatori ha voluto vederci chiaro cercando di andare ad individuare il motivo di questa strana abitudine. Raccogliendo i dati prelevati dalle interviste effettuate si sono accorti che il motivo è molto più semplice del previsto.
Secondo gli scienziati, infatti, sognare o avere visioni di conoscenti deceduti agevolerebbe il trapasso rendendo il periodo pre-morte meno traumatico.
Lo studio, portato avanti dagli studiosi del Palliative Care Institute di Buffalo e dal Canisius College di New York, è stato pubblicato sul sul Journal of Palliative Medicine. Il titolo è: “End-of-Life Dreams and Visions: A Longitudinal Study of Hospice Patients’ Experiences”. La ricerca mirava appunto ad approfondire a livello scientifico la questione relativa ai sogni e alle visioni che le persone affermano di avere quando stanno per morire.
Lo studio ha coinvolto 59 pazienti di età compresa tra i 32 e i 99 anni. Sono state poste loro alcune domande sia a risposta aperta che chiusa, circa 8 a persona per un totale di 453 interviste. Il 45,3% di loro ha dichiarato di avere delle visioni durante il sonno, il 15,7% da sveglio. Il 39,1% sia da sveglio che nel sonno.
Sognare prima di morire: la maggioranza sogna amici o parenti
Il 99% degli intervistati ha dichiarato che i sogni sembravano reali. A riguardo i protagonisti dei sogni è emerso che il 46% degli intervistati sogna amici o parenti deceduti. Il 17% amici o parenti vivi, il 10% altre persone. I restanti erano animali domestici vivi o morti, figure religiose o esperienze già vissute in passato. Nel 38,9% dei sogni la trama prevedeva prepararsi per andare da qualche parte.
La tesi sostenuta dai ricercatori è che questo tipo di esperienze pre-morte e questo tipo di protagonisti (parenti/amici morti) hanno la funzione di alleviare la morte confortando il pazienti con i ricordi.
Quelli riguardanti parenti e amici defunti che sono anche i più frequenti tra i sogni riportati dai pazienti vengono definiti “significativamente più confortanti” rispetto agli altri. L’ipotesi è che questi sogni caratterizzati da realismo e da un intenso significato emotivo abbiano un valore consolatorio per i pazienti, e che vadano trattati di conseguenza.
È importante, conclude lo studio, distinguerli da deliri e allucinazioni, con cui spesso vengono confusi. “Durante lo stato di delirio si perde il contatto con la realtà e la capacità di comunicare razionalmente. Il delirio è stressante e pericoloso e va trattato dal punto di vista medico. Invece, i sogni che accompagnano il fine vita sono tipicamente confortanti, verosimili e spesso molto significativi” scrivono gli scienziati.