Vaccino Covid in Italia. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha riferito questa mattina al Senato sul piano vaccini ideato dal governo per gestire al meglio quella che si prospetta una delle campagne di vaccinazioni più grandi fatte nella storia italiana. Innanzitutto il ministro ha voluto ancora una volta ricordare che il vaccino non sarà obbligatorio e sarà gratis per tutti.
“L’acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. E’ probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l’Italia ha opzionato 202 milioni di dosi. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio”– ha affermato Speranza.
A riguardo le prime persone a riceverlo Speranza ha detto che “le categorie da vaccinare con priorità sono gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata per ottenere una maggiore copertura vaccinale e coprire persone con maggiori fattori di rischio. Cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate”.
Per Speranza la distribuzione del vaccino verrà effettuata con l’ausilio delle forze armate. Si stima un fabbisogno di circa 20mila persone per attuare la campagna. Per questo si ricorrerà a professionalità esistenti nel Paese anche con la pubblicazione di ‘invito’ per partecipare alla campagna di vaccinazione.
Vaccino Covid in Italia: da gennaio le prima dosi
Riguardo poi alla situazione epidemica attuale in Italia Speranza ha invitato a non abbassare la guardia per scongiurare una terza ondata a gennaio. Ha difeso il sistema della divisione dell’Italia a fasce che si è dimostrata efficace per abbassare la diffusione del contagio senza un lockdown generalizzato.
Speranza poi in vista delle festività natalizie ha ribadito che è necessario limitare gli spostamenti nei giorni del 24,25,26 dicembre e 31 e 1 gennaio. “Dobbiamo affrontare le feste con massima serietà se non vogliamo nuove chiusure a gennaio” – ha detto.
A gennaio poi compatibilmente con l’ evoluzione del quadro epidemiologico è obiettivo del governo riportare in presenza anche le scuole superiori.