Stiamo ormai entrando in quel periodo dell’anno in cui inizia a far freddo, e per garantire una temperatura tale da poterci far rilassare, è tempo dell’accensione gli impianti di riscaldamento sia se vivete in condominio o meno.
Per fare questo però dovete fare molta attenzione al calendario delle date di accensione dei termosifoni del 2023. Questo perché, come ogni anno le regole per l’accensione dei riscaldamenti, variano.
Questa variazione non è nazionale, ma cambia da regione a regione, a seconda dalla zona e dal clima in cui si trova. In seguito, scopriamo assieme le date in cui sarà possibile accendere il riscaldamento, zona per zona.
Accensione riscaldamento 2023: Date e orari per ogni Regione

Innanzitutto dovete sapere che, se abitate in un condominio, oppure utilizzate un sistema di riscaldamento centralizzato, dovete seguire le leggi vigenti e la deliberazione adottata durante l’assemblea condominiale.
Ad oggi, per la regolamentazione del riscaldamento centralizzato, e autonomo, dovete seguire il d.p.r. 412/93, in cui è stabilita la data di accensione e spegnimento dei riscaldamenti, oltre che alle ore massime di accensione giornaliere.
Questi elementi sono tutti legati dalla zona climatica in cui vi trovate. Questo perché la normativa divide il nostro paese il 6 zone, a seconda della fascia climatica di appartenenza. Ad esempio, la zona A è la corrispondenza dei territori con clima più caldo come la Sicilia, la zona F è quella con le temperature più basse, come l’arco alpino.
Ecco il calendario completo di date di accensione:
1) Zona A: 5 ore giornaliere dall’8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: 7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile;
5) Zona E: 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
6) Zona F: nessuna limitazione.
Accensione riscaldamenti per zone
Riscaldamenti zona A: Essa riguarda tutte le aree con un grado giorno che risulta inferiore a 600 ovvero Porto Empedocle e le Iole di Lampedusa e Linosa.
Riscaldamenti zona B: Riguardano quelle con un grado giorno che va trai 6001 e i 900 ovvero Palermo, Messina, Agrigento, Catania, Crotone, Siracusa, Trapani e Reggio Calabria.
Zona C riscaldamenti: Si tratta di tutte quelle con un grado giorno tra i 9001 e i 1400 ovvero Bari, Brindisi, Caserta, Benevento. Proseguendo Catanzaro, Imperia, Cosenza, Lecce, Napoli, Latina, Ragusa, Salerno, Oristano, Taranto e Sassari.
Riscaldamenti zona D: Si parte da un grado giorno tra i 1401 ai 2100 e riguarda le città di Avellino, Ancona, Chieti, Caltanissetta, Firenze, Genova. Proseguendo abbiamo anche Macerata, Foggia, Pesaro, Pisa, Prato, Forlì, Ascoli Piceno, Grosseto. Infine Livorno, Isernia, Lucca, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pistoia, Pescara, Siena, Roma, Teramo, Terni, Viterbo e Vibo Valentia.
Riscaldamenti zona E: Grado giorno tra i 2101 e i 3000 ovvero Milano, Torino, Bologna Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como. Successivamente anche Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza.
Infine, riscaldamenti zona F: Si tratta di quelli con un gradi giorno superiore ai 3000 ovvero Cuneo, Belluno e Trento.
Non è un calendario fisso, esso può essere modificato dai comuni in base ad alcune condizioni climatiche avverse. Esse permettono ai sindaci di autorizzare l’accensione dei riscaldamenti, al di fuori del calendario.
L’accensione del riscaldamento e le altre modifiche possono essere apportate dall’assemblea condominiale, con il quale si possono stabilire le ore di accensione dei riscaldamenti, all’interno di uno specifico condominio. Per questo motivo è importantissimo che i condomini tengano conto di queste regole.