Anna Frank è sicuramente uno dei simboli dell’olocausto e sempre lo sarà. Dopo circa 80 anni pare si sia presa la decisione di fare luce su quello che accadde effettivamente alla piccola Anna ed a sua sorella ma anche all’intera famiglia che divideva con loro Il nascondiglio.
Questo è lo scopo che si sono prefissati 19 esperti che compongono la squadra investigativa formata da informatici giornalisti storici e criminologi.
Nonostante si possa pensare che la storia di Anna Frank e della sua famiglia sia nota a tutti perché raccontata anche nei libri di storia, pare ci siano alcuni lati d’ombra che secondo i ricercatori meritano di essere portati alla luce.
Chi è Anna Frank?
Anna Frank nasce nel 1929 e insieme alla sua famiglia formata dalla sorella Margot, dalla madre Edith e padre Otto, ha vissuto in un paesino vicino a Francoforte fino a quando Hitler salì al potere. Purtroppo a causa della crisi economica ma soprattutto del crescente sentimento antisemita la famiglia decise di trasferirsi in Olanda.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, ma purtroppo la minaccia della guerra era sempre dietro l’angolo e per questo motivo la famiglia tentò di emigrare in Inghilterra o in America.
La loro paura più grande si concretizzò effettivamente il primo settembre 1939 quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale una guerra che purtroppo cambiò le sorti dell’intera famiglia. L’Olanda il paese dove viveva Anna Frank era invasa e occupata.
Il padre decise quindi di costruire un nascondiglio e la loro clandestinità cominciò a seguito della convocazione della di Anna per arruolarsi in un campo di lavoro in Germania nel 1942. L’intera famiglia visse per circa 2 anni all’interno del nascondiglio.
I racconti di Anna sono divenuti un vero e proprio reperto storico. Il 4 agosto del 1944 i clandestini saranno arrestati e la famiglia di Anna Frank finì nei campi di concentramento.
Il padre riuscì a salvarsi, ma la moglie morì a stenti, mentre Anna e la sorella Margot morirono di tifo. Una volta giunto a casa Il padre scoprì Il diario di Anna.
Ed è proprio attraverso questo diario che il padre cominciò a conoscere realmente la figlia. Anna sognava di diventare una giornalista e di pubblicare un romanzo proprio per documentare quel periodo storico vissuto.
Otto decise così di pubblicare il diario. Inizialmente il libro ebbe la tiratura di circa 3000 copie e oggi è conosciuto davvero in tutto il mondo. Sembra però che una linea d’ombra rimasta in questa storia ovvero, chi tradì Anna e la sua famiglia, visto che erano davvero in pochi a conoscere quel nascondiglio.
Il diario
Secondo la versione ufficiale Il nascondiglio venne scoperto per caso durante alcuni controlli effettuati dalla polizia. Oggi un agente dell’FBI vince Pankoke sembra abbia voluto provare a rispondere al quesito con l’aiuto di nuove e innovative tecniche di investigazione.
“Ho trascorso molto tempo negli archivi nazionali statunitensi e lì ho scoperto dei documenti inviati da Amsterdam che mi era stato detto che non esistevano. Alcuni di questi sono stati parzialmente danneggiati dall’acqua o bruciati.
“E ci vorrà un po’ di tempo per recuperarli. Ma altri contengono liste di nomi di ebrei arrestati in seguito a soffiate, di informatori e di agenti della Gestapo che vivevano ad Amsterdam”.
Stando alle indagini durate ben cinque anni da parte del team formato da Thijs Bayens, dal giornalista e storico Pieter Van Twinsk si è potuto scoprire chi abbia realmente tradito Anna Frank.
A rivelare il nascondiglio della giovane Anna Frank è stato un famoso notaio ebreo dal nome Arnold van den Bergh.
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