Non bisogna avere paura di esprimere le emozioni e il pianto è una manifestazione sia di tristezza, ma anche di gioia. Il nostro benessere dipende dalla libertà della vita. Dobbiamo vivere seguendo i nostri sentimenti.
Nasciamo col vagito che è il primo pianto che esprime il nostro ingresso alla vita e in punto di morte una lacrima scende dal volto segnando che è giunto l’ultimo respiro.
Fin da bambini ci hanno consolato ogni volta che piangevamo e spesso ci hanno invitato ad asciugare le nostre lacrime e a non piangere più. Ai maschietti è stato detto che non sta bene, che non si piange. Loro hanno interpretato il messaggio come se il pianto fosse un segno di debolezza.
Siamo diventati grandi e quando ci capita di avere un momento di smarrimento, esprimiamo le nostre emozioni col pianto.
Nella maggior parte dei casi, tendiamo a nascondere le lacrime per non apparire deboli specialmente d’avanti ai nostri figli. Invece dovremmo mostrargli la nostra sensibilità per abituarli alle emozioni.
Purtroppo, fin dall’infanzia ci hanno abituato a reprimere i nostri stati d’animo e ciò ha fatto si che fosse mostrato agli altri solo il nostro lato più forte, apparendo, spesso duri e insensibili.
Esprimere le emozioni è importante
Quanti bambini si sono trovati a vivere esperienze traumatiche, senza riuscire a elaborarle con chiarezza. Quanto dolore hanno provato, ma non hanno avuto modo di esprimerlo.
Hanno creduto che non reagendo ai propri turbamenti e reprimendoli, li hanno eliminati. Ma invece non è così perché non avendoli metabolizzati, da adulti, saranno frustrati e incapaci di aprirsi gli altri.
Se continuamo a non emozionarci, insegneremo alle generazioni future a non mostrare alcun sentimento di fronte alle amarezze della vita, ma anche di fronte alle gioie, non permettendogli di esprimere le loro emozioni.
Il nostro stato d’animo
Invece è bello piangere e sorridere, emozionarsi e arrabbiarsi per comprendersi meglio e conoscere profondamente la persona che ci sta accanto.
Quante volte noi donne pensiamo che i nostri uomini siano duri e insensibili, ma ciò non è affatto vero, perché loro piangono spesso, ma in silenzio.
E’ nostro compito quindi aiutare i nostri figli a non tenere tutto dentro perché così facendo non sarà facile capire le loro emozioni e per noi sarà impossibile poterli aiutare; dobbiamo insegnargli che la tristezza è il risultato di qualcosa che ci disturba e che col pianto può essere canalizzata.
Per diventare degli adulti ricchi di emozioni, dobbiamo partire dalle origini e aiutare i bambini a non aver paura di esternare i loro stati d’animo: con il pianto, con un disegno, con dei colori o delle frasi e comunicare tanto con loro, per permettergli di aprirsi e dare un significato alle loro emozioni.
Ciò farà si che non si chiudano a bozzolo, perché in questo modo sarà più difficile essere aiutati e compresi.
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