Negli ultimi tempi si è spesso discusso di come i bambini siano resi più “adulti” tramite le scelte dei genitori.
Questo è il caso di Mamma Charity. Il caso è diventato un fenomeno mediatico attraverso un video postato sul social network, Instagram.
Mamma Charity, nota make up artist e fitness enthusiast, ha deciso di colorare i capelli biondi di sua figlia di rosa.
La signora ammette che la piccola stessa le ha chiesto più volte questo improvviso cambio di colore di capelli.
Più di un milione di persone hanno visionato il video: al centro della discussione sono poste domande molto interessanti, soprattutto dai followers.
La figlia di Charity aveva già avuto i capelli tinti in passato – di blu – come la nonna e la mamma. I commenti dei followers della donna, tuttavia, non sono entusiasti.
C’è chi ha scritto: “È una cosa irresponsabile… Certo, che è stata lei a chiederlo, lei è una bimba. Lei non sa quello che vuole! Tu che sei la madre dovresti saperne di più”.
Altri hanno scritto che basta il buon senso per capire che tingere i capelli ad una bambina di due anni è una cosa che non va bene.
Ci sono tuttavia anche numerose persone che danno ragione alla mamma, come la signora Nicole, la quale in un commento dice di non capire dove sia il problema.
I bambini e l’infanzia
Mrs. Charity ha dichiarato: “Nessuno conosce un bambino meglio di un genitore, per cui se tu pensi che tua figlia sia pronta e lo desideri, cerca i prodotti giusti e fallo!”.
I figli diventano fragili e insicuri non perché gli vengono negate, prima dei cinque anni di età, delle scelte estetiche, ma perché in età infantile sono completamente manipolati e condizionati dai genitori.
Mrs. Charity tuttavia non è un’eccezione: molti genitori oggi, incuranti delle attenzioni e delle necessità tipiche dell’infanzia.
Trascinano i loro figli nel proprio mondo adulto, facendoli partecipare a serate in discoteca o in birreria. I social media contribuiscono poi a amplificare questi fenomeni.
Che tipo di sicurezze può dare un’operazione del genere, quando non si è ancora acquisita la nozione di tempo, durata, reversibilità?
Questi genitori, così convinti di conoscere la psiche dei loro bambini, non fanno che proiettare i loro obiettivi (infantili) sui propri figli, illudendosi di riconoscervi delle volontà, dei gusti, degli stili personali, che in realtà non appartengono ai figli, ma a se stessi e all’infinito narcisismo che domina la nostra epoca.