La storia da conoscere della piccola Mirella, mistica che ha vissuto in comunione con Gesù Cristo .La storia di Mirella Solidoro, la giovane mistica che tutti dovrebbero conoscere
Mirella Solidoro, una giovane che ha vissuto una vita breve ma intensa. Una mistica, entrata nelle grazie di Dio.
Padre Cristoforo Aldo De Donno dice che lei lei ha vissuto la sofferenza in comunione con Cristo. Finalmente si chiuderà la fase diocesana del processo di beatificazione.
La fama della giovane è straordinaria, in ogni parte del mondo si parla di lei. Dagli Stati Uniti fino alla Russia, tutti conoscono e pregano Mirella.
Visioni mistiche, dolori davvero impossibili da sopportare. Ha patito sofferenze, le veglie notturne, e le preghiere continue, senza spostarsi dal suo credo.
«O Signore, Tu mi creasti / ed io ti trovai. / Mi amasti / ed io ti amai. / Mi chiamasti poi alla Croce / ed io di portarla fui felice. / Oggi lode a Te il mio cuore canta, / fa’ di me una serva santa».
O come quest’altro che agli occhi del mondo quasi sfiora l’ingenuità: «O mio Gesù, ascoltami, perché lo sai che tu sei l’unico amore della mia vita, e se tu non mi vuoi bene, per me è finita, perché solo in te riesco a trovare la pace».
E infine: «O Signore, non te ne andare! Permettimi ancora un minuto, ti devo parlare. Intorno a me c’è soltanto solitudine, dolore, e naturalmente, tutto mi fa riflettere: cosa ho fatto?».
La giovane Mistica: Due anni di lavoro per capire
Padre De Donno, 77 anni, francescano dell’ordine dei Frati minori, è autore della biografia di Mirella Solidoro: «La sua spiritualità è profondamente agganciata al mistero della croce di Cristo».
Il 18 giugno, dopo due anni serrati di lavoro e settanta sessioni, il vescovo della diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, monsignor Vito Angiuli, chiuderà in cattedrale la fase diocesana del processo di canonizzazione.
Tra i faldoni di documenti non ci sono notizie di miracoli avvenuti per intercessione di Mirella. «Non almeno miracoli di primo piano come guarigioni improvvise da malattie o da morte certa, ma grazie ricevute, sì. E tante», precisa padre Cristoforo. C’è la guarigione, ricorda il postulatore, di un giovane affetto da depressione e di una madre di famiglia.
Ma perché tanti fedeli pregano Mirella Solidoro? Qual è, detto in termini canonici, lo specifico della sua fama di santità? C’entrano le visioni mistiche e i dialoghi con Gesù, le stimmate invisibili che pure comparvero sul suo corpo dopo la morte, avvenuta a Taurisano il 4 ottobre 1999 a 35 anni? O quei fenomeni anch’essi mistici come, a detta dei testimoni, le sofferenze che durante la Settimana santa si facevano più intense fino al culmine del Venerdì santo quando Mirella piangeva e gridava: «Lasciatelo, lasciatelo!»?
La santità di Mirella
«Il senso della santità di Mirella è stato quello di saper entrare nello spessore del mistero della Croce, è la sapienza più alta che possa esserci per un cristiano», dice padre Cristoforo. «L’allora vescovo di Ugento Vito De Grisantis capì subito il significato di tutto questo e quando mi affidò l’incarico di postulatore disse che Mirella era una testimone stupenda di come si affronta la sofferenza da credenti».
E i fenomeni mistici? Il postulatore, che è anche studioso di Teologia mistica e cura diverse cause di canonizzazione, precisa: «Tali fenomeni non vanno tanto considerati per la santificazione di una persona. Uno può avere prodigi straordinari come levitazioni o visioni, ma non saper vivere il mistero della Croce perché magari impaziente e arrabbiato per la sua sofferenza. Mirella, oltre a vivere esperienze come queste, era una vera e propria mistica perché ha vissuto in comunione con Cristo la sua sofferenza, nella preghiera. Questo per la santità è l’essenziale».
Preghiera
O mio Signore, tu che comandi al vento di soffiare, alla pioggia di cadere, alla neve di imbiancare, al sole di riscaldare, comanda al mio cuore di amare.
Di amare come ami tu, senza aspettare di essere prima amata, senza pretendere di essere ricambiata. Dare amore e di donarlo puro, chiaro, sincero e fraterno.
Amore di unità che ci rende tutti fratelli e figli tuoi.
O potente Signore, io lo so che tu solo tutto puoi, per te niente è impossibile.
Soffia con il tuo Santo Spirito nel mio cuore e infondi il seme vero dell’Amore.
Foto di Cosmo Laera