Coronavirus, la storia di Claudia: “Ho cantato ai pazienti che non potevo tenere per mano”. Dall’inizio del Coronavirus, le storie degli infermieri e dei medici in prima linea per assistere i pazienti si sono susseguite, toccando il nostro cuore.
I pazienti ricoverati, nell’impossibilità di poter rivedere i propri cari, avevano il conforto del personale sanitario. Tra gli aneddoti, spicca la storia di Claudia, infermiera in prima linea contro il Coronavirus, di 30 anni, a Castellammare di Stabia.
Non potendo stringere loro la mano, ha deciso di fare l’unica cosa che poteva per donare un po’ di affetto: cantare. “Mamma son tanto felice“, “New York, New York“, canzoni che ci riportano indietro nel tempo e che ora diventano colonna sonora di un dolore.
Claudia racconta che da quando ha cantato “Mamma son tanto felice” a un paziente deceduto nel giro di poche ore, non riesce più a sentire quella canzone. Durante la prima settimana di emergenza, il personale sanitario non aveva le protezioni adeguate.
Poi, hanno cominciato a lavorare in maniera più serena, con i dispositivi di protezione, ma la fatica si sente, come riporta Today. “La pelle si secca, si irrita e non è possibile andare in bagno per ore, per evitare di contaminare i dispositivi di protezione.”
La storia di Claudia
“Mi disturba, se devo essere sincera, sentire ora le persone che ci chiamano eroi. Mi dispiace che abbiamo dovuto attraversare una tragedia perché ci si accorgesse del nostro lavoro”, spiega Claudia, che ripensa alle settimane più difficili.
L’anziana a cui Claudia aveva cantato “New York, New York” adesso sta bene, ma è stato un colpo al cuore. Proveniva da una Rsa, e che molti colleghi anche la ricordano con affetto. Le avevano persino dato in dono una bambola.
Ma la storia di un uomo affetto da Covid-19, a cui Claudia aveva cantato “Mamma son tanto felice” le rimarrà per sempre in testa. Non riesce neppure a sentire la canzone, perché adesso lui non c’è più. “Abbiamo dovuto avvertire sua moglie.”
“Le abbiamo detto che non lo avrebbe più rivisto. Come è accaduto anche ad altri, non avrebbe potuto nemmeno fargli il funerale. Una tristezza che non si può cancellare“, commenta Claudia e che indubbiamente si porta nel cuore, vestito a lutto.