Le origini del pesto genovese sono piuttosto recenti, nonostante alcune tracce del primissimo pesto genovese risalgano ai primi dell’ottocento. Tuttavia, durante il corso della storia, possiamo imbatterci in ricette simili.
Ad esempio, ci riferiamo all’Ilmoretum Romano: quest’ultimo era un formaggio a cui aggiungevano delle erbe aromatiche. I Romani lo pestavano con olio, noci, pinoli, aceto. Ovviamente, alcuni di questi ingredienti si trovano anche nel pesto.
Arriviamo al Medioevo, quando le Repubbliche Marinare di Venezia e di Genova controllavano la maggior parte del mercato, tante erano le spezie commerciate. in questo periodo, infatti, nasce un’altra ricetta tipica, ovvero l’agliata genovese.
Nell’agliata genovese, che è utile per conservare il cibo cotto oppure per insaporire i secondi, troviamo aglio, sale, olio e aceto. Ma il pesto alla genovese nasce molto tempo dopo, e la sua leggenda ha inizio proprio nel quartiere genovese di Prà.
Le origini del pesto genovese: ingredienti e procedimento
Il basilico di Prà dona al pesto tutto un altro sapore. Per preparare il pesto alla genovese, dobbiamo seguire rigorosamente la ricetta originale e includere tutti quegli ingredienti essenziali per raggiungere un tocco delicato e profumatissimo.
8 Mazzetti di basilico possibilmente ligure
50 grammi di parmigiano reggiano
10 grammi di pecorino
Due cucchiai di pinoli freschi
Tre spicchi di aglio
Sale grosso
Tre cucchiai di olio extra-vergine di oliva ligure
Prima di tutto, cominciamo a lavare bene le nostre foglie di basilico. Andremo in seguito ad asciugarle. In un frullino a parte, dovremo tritare a bassissima velocità il resto degli ingredienti. In ultimo, si aggiunge un filo di olio.
Il pesto, ovviamente, per quanto riguarda la ricetta tradizionale, andrebbe fatto nel mortaio. Dovremmo ridurre in poltiglia tutti gli ingredienti, avendo cura di aggiungere a filo l’olio per aiutarci a farlo al meglio. Una ricetta dai profumi e dai sapori davvero senza tempo: il pesto genovese!