Ritrova il suo cane a distanza di otto anni, tra la gioia e l’incredulità. A raccontare questa storia è Silvia, la padroncina di Maya, un chihuahua scomparso nel 2011 e ritrovato dopo otto anni. Un mix esplosivo di emozioni quelle vissute da Silvia quando ha riabbracciato il suo cane Maya, che nel 2011 scomparsa dalla sua casa.
Del cane purtroppo non si erano avute più notizie, fino a quando un giorno è avvenuto il miracolo. Silvia aveva ormai perso le speranze, ma ecco che Maya è riapparsa nella sua vita. Tutto ciò è stato possibile soltanto grazie alle guardie zoofile ambientali Norsaa di Latina.
Sembrerebbe che queste guardia abbiano ritrovato il cane che vagava e grazie al microchip è stato possibile ritrovare la sua padrona. E’ stato un momento sicuramente molto commovente quello in cui Silvia e Maya hanno incrociato i loro sguardi, culminato poi in un pianto liberatorio.
Ritrova il cane dopo otto anni, la gioia di Silvia
Quando la piccola Maya sparì dalla sua abitazione, Silvia si fece in quattro per ritrovarla, purtroppo senza alcun esito. Poi la padroncina decise di fare denuncia di smarrimento, ma non ottenne nulla nemmeno con questa mossa.
Per oltre 8 anni di Maya non se ne è saputo nulla, fino a quando i primi di agosto Silvia ricette una telefonata da parte delle guardie zoofile ambientali. Era stato ritrovato un cane che vagava e che era risultato fosse proprio di Silvia. Incredula la giovane donna realizzò che dopo otto anni di assenza, avrebbe ben presto riabbracciato la sua piccola Maya.
“Silvia è incredula, la sua Maya è ancora viva e sta per tornare da lei“. E’ questo quanto si legge in un post pubblicato su Facebook del Norsaa di Latina che ha anche immortalato il momento dell”incontro tra Silvia e Maya. Gli operatori hanno raccontato di come, nonostante Maya avesse il microchip, sia stato difficile contattare Silvia, in quanto il numero fornito al momento dell’iscrizione in anagrafe canina non risultava più attivo.
Fortunatamente però gli operatori sono riusciti nel loro intento e ce l’hanno fatta. Una storia davvero commovente ma soprattutto dal lieto fine, anche se ci si chiede ancora che fine abbia fatto Maya per otto anni. Sono ancora in corso le indagini per cercare di ricostruire bene i fatti.
“Di certo, c’è stata un’appropriazione indebita dal momento che il cane era regolarmente censito con microchip all’Anagrafe Canina della Regione Lazio“, hanno spiegato le guardie zoofile.