Santo del giorno 15 luglio, San Bonaventura. Il vero nome di Bonaventura è quello di Giovanni Fidanza, nato a Bagnoregio in provincia di Viterbo nel 1218. Il suo soprannome che poi divenne a tutti gli effetti il modo in cui lo chiamarono tutti gli fu dato da San Francesco quando era solo un bambino. Il tutto avvenne quando fu guarito proprio da quest’ultimo che, ha poi esclamato la frase “Oh bona ventura”. Le parole di San Francesco furono per lui una vera e propria buona ventura soprattutto da quando si avvicinò alla Chiesa.
Bonaventura studiò a Parigi e durante quel periodo decide di entrare a far parte dell’Ordine dei Frati Minori, insegnando teologia proprio all’interno dell’università parigina. Grazie ai suoi insegnamenti creò una reputata scuola e nel 1257 è poi eletto generale nell’Ordine Francescano.
Questa carica assegnatasi la portò avanti per circa 17 lunghi anni diventando anche fondatore dell’Ordine e scrivendo nel corso della sua vita anche diverse opere teologiche e mistiche molto importanti come la “Legenda maior”. Essa non è altro che una biografia ufficiale di San Francesco che, ispirò anche il grandissimo Giotto.
Nel corso della sua vita fu anche nominato vescovo di Abano e in seguito cardinale, partecipando al Il Concilio di Lione che, grazie alle sue parole riuscì a riavvicinare la Chiesa latina alla Chiesa greca. Bonaventura perse la vita a Lione il 15 Luglio del 1274.
Santo del giorno 15 luglio: la preghiera per un tuo caro invocando il Santo
Dio onnipotente, tu che hai reso partecipe della tua grazia il vescovo San Bonaventura fà che siamo illuminati dalla sua sapienza e stimolati dal suo serafico ardore.
Preghiera
O dolcissimo Signore Gesù, ferisci anche me col soavissimo e salutare tuo amore, affinché l’anima mia si riposi nella serena e apostolica tua santissima carità. La mia anima ti brami e si purifichi nell’attesa del Paradiso, e non sospiri che di separarsi dal corpo per essere sempre con te.
Tu sei o Signore, il gaudio degli Angeli, la forza dei Santi, il nostro soavissimo pane quotidiano. Il mio cuore abbia sempre fame e sete di te ,o Gesù, e si delizi nelle dolcezze del tuo amore. Te sempre cerchi come fonte della vita e della sapienza, come torrente della gioia che riempie la casa di Dio.
Tu solo sii la mia gloria! A Te io pensi, di Te parli, tutto operi a Tuo onore, a Te pervenga con umiltà e pace, con trasporto e diletto. Con perseveranza e fervore, affinché in Te, mia fiducia, mia gioia, mia pace, io sempre viva con la mente e con il cuore. Amen
Trafiggi, o dolcissimo Gesù, le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità. Di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te. Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te.
Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in se ogni dolcezza. Che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te. Dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione. Sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio. Te sempre ambisca.
Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione. Con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine. Perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità. La mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza. La mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore. Amen.