Nella settimana dedicata in Italia alla lotta ma anche ad una maggiore informazione sulla cura per la Sclerosi Multipla dall’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta arriva una notizia importante per tutti i malati. Hanno somministrato ai primi pazienti un nuovo farmaco che potrebbe far ottenere risultati importanti.
Da un paio di settimane infatti tre malati di sclerosi multipla che sono curati normalmente presso in nosocomio siciliano stanno assumendo l’Ocrelizumab. Si tratta di un farmaco di ultima generazione che punta a contrastare particolarmente le forme “primariamente progressiva” e “secondariamente progressiva” della malattia. Fino ad ora non potevano essere affrontate con medicinali appositamente dedicati.
Come ha spiegato il professor Michele Vecchio, presidente regionale della Società italiana di neurologia, durante un importante convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Pantelleria, si tratta di un farmaco da somministrare ogni sei mesi.
Fino ad oggi l’Ocrelizumab in tutte le ricerche specifiche non ha manifestato nessun effetto collaterale o indesiderato sui pazienti. Anzi, permette loro di vivere molto meglio nonostante si tratti di una malattia destabilizzante.
Cura Sclerosi multipla, basta un farmaco per attenuare i disturbi
Sono molti gli aspetti positivi di questo medicinale. Se prima infatti il paziente doveva sottoporsi a terapie specifiche almeno tre volte alla settimana, adesso basta una dose di questo farmaco ogni sei mesi. Successivamente il malato non deve fare nessun’altra cura.
Certo, trattandosi di un farmaco ancora poco diffuso, i costi per la sanità pubblica sono elevati. In questo caso la Asp di Caltanissetta, diretta da Alessandro Caltagirone, ha deciso di accollarsi le spese per venire incontro ai malati di sclerosi multipla seguiti dalla struttura ospedaliera locale.
L’Ocrelizumab si presenta quindi come una vera e propria rivoluzione, perché fino ad oggi per queste due categorie di persone colpite non esisteva un trattamento specifico.
Ma quanti sono in Italia i malati di sclerosi multipla? Secondo gli ultimi dati almeno 120mila persone, anche se rispetto al passato l’aspettativa di vita si è allungata in maniera decisa. Il prossimo obiettivo è quello di evitare che la malattia faccia progressi. Si eviterà la disabilità nei pazienti, in modo da far loro vivere un’esistenza il più possibile normale.
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