La storia di Gesù e il signore narrata nella Bicicletta di Dio è molto emozionante. Nella vita, ognuno di noi segue un percorso. Un percorso che talvolta si presenta con degli ostacoli, ma dobbiamo essere in grado di riconoscerli e di farci guidare dalla fede e dalla preghiera.
Sappiamo che Dio è sempre al nostro fianco, in ogni momento. Dobbiamo ringraziare per questo motivo. La fede che riponiamo in Dio non andrà mai perduta. Il racconto ci vuole insegnare che a guidarci è proprio il Signore, anche e soprattutto nei momenti più complicati.
Gesù e il signore
Quando ci sentiamo di perderci, quando non ci troviamo più e siamo tristi, quando abbiamo bisogno di una mano, è nella preghiera che troviamo il percorso designato. Ogni passo è destino, ogni parola è importante, ogni giorno è prezioso.
Così, andiamo avanti riponendo la nostra fiducia in Cristo, proprio come fa il protagonista di questo racconto. Di seguito, potete leggere il pezzo per intero, che vi invitiamo a condividere. Una riflessione preziosa sulla vita.
In una calda sera d’estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”.
Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse: “Una notte mi addormentai con il cuore turbato; anche io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande.
Poi feci un sogno: Sognai una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare. Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio la rendeva più felice ed emozionante.
Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti? Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada. Era piuttosto noiosa e prevedibile. Era sempre la distanza più breve tra due punti. Ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo.
Dai agli altri ciò che tu hai
Tutto quello che riuscivo a fare, era tenermi in sella! Anche se sembrava una pazzia, Lui continuava a dire: “Pedala, pedala!”.
Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo: “Signore, ma dove mi stai portando?”. Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi. Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura e quando dicevo: “Signore, ho paura…”, Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un’immensa serenità si sostituiva alla paura.
Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia. Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio. Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. E ripartimmo.
Mi disse: “Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso”. Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere e il nostro fardello era comunque leggero.
Dapprima non mi fidavo di Lui, al comando della mia vita. Pensavo che l’avrebbe condotta al disastro.
Ma Lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi.
E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore. E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, Lui si limita a sorridere e dice.
“Non ti preoccupare, guido io, tu pedala”.
La storia di Gesù e il Signore ci insegna che ci sono molti modi per vivere la vita. Uno di questi è fidarci del percorso e dare agli altri ciò che noi abbiamo.