Maltrattamento degli animali, pene più severe. Arriva la legge contro chi maltratta gli animali, firmata da un cane. Ebbene si, è questo quanto accaduto in Brasile, dove il presidente Bolsonaro ha fatto firmare al suo cane Nestor la legge contro chi maltratta gli animali. Il cane ha preso ad un certo punto la penna ed ha firmato.
Ovviamente è stato un atto simbolico, ma la foto molto simpatica e curiosa inevitabilmente è finito su tutti i social ed ha fatto il giro del mondo. Il cane in questione si chiama Nestor ed è il fedelissimo amico a 4 zampe del Presidente brasiliano Jai Bolsonaro.
Quest’ultimo, sembra che ad un certo punto abbia preso in braccio il suo cane, gli abbia messo una penna tra le zampe. Simbolicamente, il cane ha firmato una legge che prevede un inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali.
Maltrattamento degli animali, pene più severe
Chi meglio di un cane poteva formare questo documento così tanto importante? Fino ad oggi, pare che per chi maltrattasse un cane o un gatto era prevista una pena che andava ben oltre i 12 mesi di carcere.
Questi anni potevano essere aumentabili di un terzo in caso in cui l’animale fosse morto. Inoltre, chi maltrattava cani e gati andavano incontro anche ad una multa molto pesante. Adesso con le nuove norme le cose cambiano. Sono aumentati i mesi di carcere che diventano adesso 24.
Ad ogni modo, ciò che rimane è la sanzione da pagare. In aggiunta è stato introdotto il divieto di adottare altri animali. Cosa prevede la legge in caso di maltrattamenti contro gli animali, nel nostro paese?
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 mila euro a 30 mila euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale”. Questo quanto sancito dall’articolo 544-ter del codice penale.
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