Senza ossigeno alla nascita per alcuni minuti, così Albus ha incontrato Dio. Senza ossigeno alla nascita, il piccolo è stato per diversi minuti in compagnia di Dio. Da quel momento il bambino è cresciuto con la consapevolezza di essere tanto amato dal Signore.
La storia che vogliamo raccontarvi è quella di Dio e il bambino di nome Albus,. Quest’ultimo avrebbe deciso di nascere senza alcun preavviso. La cosa più grave è che il bambino decise di nascere e portarsi dietro la placenta e il cordone ombelicale.
La mamma del piccolo, venne sottoposta ad un cesareo di urgenza e ancora stordita, dovette staccarsi dal suo bambino. Albus intanto stava per fare il suo primo viaggio in ambulanza, all’interno di una accogliente culla termica. Ovviamente su di lui un’equipe piuttosto attenta a tutti i suoi bisogni. Il piccolo venne al mondo con un colorito piuttosto scuro, un blu notte quasi elegante.
Ovviamente questa condizione fece subito intendere che Albus avesse dei problemi respiratori. La sua mamma, dopo averlo visto pare che avesse addirittura detto “E’ morto?”. Il piccolo non era di certo passato a miglior vita, ma le sue condizioni di salute non erano delle migliori.
Dio e il bambino, la storia di Albus l’apneista
Il bambino doveva però essere trasferito al reparto di Neonatologia del Meyer perchè l’apnea forse gli aveva causato dei gravi danni. Albus rimase ricoverato in ospedale per ben dieci lunghi giorni e venne soprannominato da tutti “l‘apneista“.
La mamma di Albus e la donna che ha deciso di raccontare questa storia, hanno da sempre creduto che in quei momenti di apnea, il bambino ha incontrato qualcuno di importante. La dimostrazione di ciò l’avrebbe data proprio il piccolo, che da sempre ha manifestato un rapporto molto particolare con il Signore.
Albus è cresciuto senza problemi, è diventato un bambino sincero e maturo. Un giorno in classe, dopo che la maestra aveva comunicato a tutti che a breve avrebbero festeggiato Halloween, Albus avrebbe risposto “Perchè ricordare una festa così brutta?”.
Questo suo modo di fare ha fatto da sempre pensare che il piccolo abbia sicuramente avuto un incontro speciale con nostro Signore in quei momenti. Lo si intuisce anche da ciò che il bambino ha scritto in più di un’occasione “Gesù c’è, ci ama, ci ha voluto proprio così”.
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