Fare del male alle persone è un comportamento molto diffuso. Spesso, però, chi arreca dolore agli altri la passa liscia: non c’è nessuna conseguenza, non c’è alcuna complicanza per loro. Siamo noi a soffrirne la maggior parte delle volte: quello che chiamiamo vessazione psicologica ci influenza in maniera totale.
Talvolta, decidiamo di tenere al nostro fianco degli amici o di continuare una relazione amorosa che ci fa solo del male. Il motivo? Non è sempre così facile allontanare le persone tossiche. La maggior parte delle volte entrano in gioco le complicanze affettive.
Dobbiamo però imparare una lezione: non è vero amore nel momento in cui siamo trattate come delle bambole di pezza. Non c’è amore, non c’è affetto o voler bene in una relazione di disparità.
Non siamo tenuti a sopportare ogni angheria, ogni umiliazione. Dobbiamo tenere alta la testa, reagire e soprattutto andarcene in alcuni casi. Le battute, l’ironia gratuita, la cattiveria: perché dovremmo sopportarle?
Fare del male è sbagliato
Non ci accorgiamo subito di una battuta o del sarcasmo. Sono eventi che si presentano con il tempo: “cosa faresti senza di me, che disastro hai combinato.” O, ancora, “la tua goffaggine è adorabile, ma è anche fastidiosa.”
Tentano di fare un complimento, ma, alla fine, lasciano anche il segno. Ci fanno comprendere che qualcosa non funziona in noi: quantomeno, qualcosa non funziona come loro vorrebbero.
Rincorrere l’ideale di perfezione è quanto di più sbagliato possiamo fare. Le persone dovrebbero abituarsi all’idea di accettarci così come siamo. Perché siamo meravigliosi così come siamo, con pregi e difetti.
Che cosa possiamo fare a questo punto? Se ci accorgiamo di una persona che ci fa del male, possiamo affrontarla, oppure scegliere la via dell’abbandono. Non rispondete al telefono, salutatelo quando lo incontrate, ma allontanatevi: non vi merita. Voi meritate molto di più: tutto l’amore del mondo.